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L’Arches National Park, come si può facilmente intuire dal nome, rappresenta l’area con la maggiore concentrazione di archi naturali al mondo. Sembra incredibile, ma dovete sapere che entro i confini del parco ve ne sono più di 2000! Meno scontata è invece la grande presenza di formazioni rocciose di altro genere, anche esse frutto di fenomeni di erosione iniziati milioni di anni fa!

Può apparire curioso, ma in un primo momento a toglierci il fiato sono stati i colori del paesaggio, probabilmente perché né io né Gianluca avevamo mai messo piede in parchi come quelli che si trovano nell’Ovest americano, le cui tonalità prevalenti – senza voler generalizzare – sono calde, tendenti all’arancio e al rosso.

Se poi ci aggiungiamo tutto ciò che ha portato una bella giornata di sole, con il suo cielo azzurrissimo, l’effetto non poteva che essere straordinario, fosse anche solo per il contrasto cromatico che si è venuto a creare.

E gli archi? Gli archi danno forme inaspettate al paesaggio e lo modellano come mai ci saremmo aspettati. E così, allo stesso modo, hanno dato forma alle nostre emozioni e le hanno modellate appunto. E’ proprio il caso di dirlo, gli archi sono uno spettacolo che non ci ha lasciati indifferenti!

arches national park usa

Questioni di tempo…

Io e Gianluca avevamo solo mezza giornata da dedicare all’Arches National Park, il primo dei parchi nazionali dello Utah che abbiamo incontrato durante il nostro coast to coast negli USA.

Arrivavamo da nord, dal Grand Teton, e abbiamo guidato 6-7 ore per raggiungere l’entrata. Essendo partiti molto presto, tuttavia, una volta arrivati ci rimaneva comunque l’intero pomeriggio per l’esplorazione del parco.

Avessimo avuto anche la mattinata, certamente avremmo percorso qualche sentiero in più, ma tutto sommato credo che il tempo a nostra disposizione sia stato sufficiente per fare ciò che avevamo in programma e, a dire la verità, ad un certo punto è stato il meteo ad ostacolarci.

Non possiamo comunque lamentarci di ciò che abbiamo visto e fatto in una giornata che altrimenti sarebbe stata di puro trasferimento!

Itinerario in macchina, punti panoramici e sentieri…

Come abbiamo visitato l’Arches National Park? Semplicemente percorrendo in macchina le 18 miglia della strada che lo attraversa, fermandoci ogni volta che incontravamo una piazzola di sosta, per affacciarci dai numerosi punti panoramici o per incamminarci su qualche breve sentiero.  

Partendo dal Centro Visitatori ci siamo fermati al Belvedere Park Avenue, al La Sal Mountain Belvedere e al Courthouse Towers Belvedere, nei pressi del quale si trovano The Organ, Tower of Babel, Sheep Rock e Three Gossip.

Abbiamo dunque proseguito per circa 4km, prima di fermarci presso il Petrified Dunes Belvedere, e dunque per altri 4km per raggiungere la Balanced Rock, formazione rocciosa intorno alla quale abbiamo fatto una breve passeggiata (500m).

arches national park belvedere park avenue

Una volta ripartiti, abbiamo abbandonato la strada principale, svoltando a destra. Numerose le formazioni rocciose apparse ai nostri occhi prima di giungere a destinazione e incamminarci su ben due sentieri, quello che porta al Double Arch (1,2km) e quello che conduce alle South e North Windows oltre che al Turret Arch (1,6km).

Tornati sulla strada principale, abbiamo proseguito fino a Panorama Point, per un’ulteriore sosta puramente panoramica. Solo qualche chilometro più avanti, abbiamo però nuovamente svoltato a destra, per muoverci verso il Delicate Arch: purtroppo abbiamo solo potuto ammirarlo da una certa distanza, perché era ormai troppo tardi per intraprendere il sentiero (5km) e soprattutto il cielo si era fatto scuro e ci ha abbagliato con qualche lampo.

Nuovamente sulla strada principale, abbiamo comunque deciso di arrivare alla fine del percorso. Una sosta al Salt Valley Overlook, una al Fiery Furnace Belvedere, per poi arrivare al Sand Dune Arch, raggiungibile attraverso un breve sentiero (0,5km) che siamo comunque riusciti a percorrere.

Dovevamo dunque solamente arrivare nell’area di Devils Graden. Una volta lì purtroppo le condizioni meteo sono drasticamente peggiorate: siamo arrivati al Tunnel Arch, al Pine Tree Arch, abbiamo proseguito ancora per un po’, ma poi siamo tornati al parcheggio, per portarci fuori dal parco e quindi in hotel.

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Dove abbiamo dormito?

All’interno dell’Arches National Park c’è un campeggio, ma nessuna strutture alberghiera. Durante il nostro coast to coast tuttavia non eravamo attrezzati per dormire in tenda, anche perché avevamo deciso di soggiornare unicamente in hotel/motel. Abbiamo dunque prenotato una camera presso una struttura di Moab, cittadina situata a pochi chilometri dall’entrata del parco e quindi comoda da raggiungere dopo la visita allo stesso.  

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”