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<< Caye Caulker? Ma no…>>, pensavo tra me e me, mentre organizzavo il mio viaggio oltreoceano, immaginando la folla ed i prezzi di certe escursioni. Sapevo che la piccola isola del Belize è una delle mete preferite dagli statunitensi e dai canadesi che nei freddi mesi invernali cercano rifugio nel Mare dei Caraibi. E sapevo anche che il costo della vita in quell’unico scorcio anglofono dell’America Centrale è nettamente superiore rispetto ad altre realtà dell’area.

caye caulker belize

Eppure, alla fine, ho deciso di farvi tappa, fermandomi ben cinque giorni. All’inizio – dovendo rientrare a Cancun, dove ero partita due mesi prima – passare per l’isola mi sembrava il solo modo di non tornare sui miei passi; poi però, al di là di tutto, ho capito che ne sarebbe davvero valsa la pena restare per un po’.

A Caye Caulker si respira un’atmosfera molto molto rilassata, a dire la verità ben più rilassata di quanto pensassi. Non so se è sempre così, ma fortunatamente a metà febbraio sulle strade di sabbia sfrecciava al massimo qualche golf cart e la gente, all’ombra di qualche palma, se la prendeva con comodo, adeguandosi pienamente al motto dell’isola ovvero Go slow!.

Immagino però che la situazione in questo senso sia piuttosto mutevole. Probabilmente in alta stagione, considerando anche la ridotta estensione dell’isola, è più caotica. Dico questo perché l’unica spiaggia balneabile – che potrebbe senz’altro essere tenuta meglio! – è piccola e già la domenica, in un periodo di minore afflusso turistico, quando è arrivata gente da Belize City, mi è sembrata abbastanza affollata.

Poco oltre la spiaggia si trova lo Split, il punto dove l’uragano Hattie qualche decennio fa ha letteralmente tagliato l’isola a metà. Lì – e solo lì, perché altrove c’è la melma e ci sguazzano unicamente i pellicani – il mare è cristallino e ci si può nuotare che è un piacere, con tanto di maschera e boccaglio, tra pesci di mille forme e colori.

Per non rimanere delusi credo, tuttavia, che sia importante sapere che a Caye Caulker non ci sono lunghe distese di sabbia bianca, come in altre località caraibiche. E proprio a questo proposito ci tengo a sottolineare che tornerà con il sorriso solo chi per prendere il sole si accontenta di un bel molo!

Effettivamente, il punto forte dell’isola non è la costa. Ciò che voglio dire è che bisogna andare al largo per apprezzare Caye Caulker fino in fondo: solo immersioni e snorkeling in mare aperto, infatti, possono rendere unici i giorni che vi si trascorrono.

La Blue Hole è la maggiore attrazione dell’area. Personalmente non ci sono stata, ma sembra essere un must per chi ha un brevetto da sub.
Non mi sono persa però un’escursione in barca a vela ed è così che in un’area marina protetta ho nuotato tra squali e mante, ho visto tartarughe muoversi su un tappeto di alghe, ho colto l’arcobaleno creato da pesci e coralli sul fondale

Chi viaggia low-cost deve sapere che attività come queste incidono notevolmente sul budget; sono convinta comunque che vivere Caye Caulker senza scoprire quel meraviglioso mondo sommerso non abbia senso, soprattutto se i Caraibi un po’ già si conoscono!

belize squalo

Concludendo…

> Caye Caulker sì, se:

– Ci vai fuori stagione e cerchi un posto tranquillo;

– Sei interessato a fare immersioni o snorkeling.

> Caye Caulker no, se:

– Vuoi andarci nei maggiori periodi di vacanza e non ami la folla;

– Quello che desideri è un’ampia spiaggia sulla quale cercare un angolino tutto per te e non ti interessa nulla della fauna marina.

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”