Ho avuto la fortuna, durante il mio viaggio in Cina durato ben 50 giorni, di passare sia da Jiuzhaigou che da Huanglong, due straordinari parchi nazionali che si trovano nella parte settentrionale della provincia del Sichuan.
Paesaggisticamente la regione mi ha davvero colpita, grazie agli scenari che offre: montagne alte ed innevate già ad ottobre, cascate, piscine naturali dai colori surreali e sentieri facili da percorrere che portano là dove la natura esprime il meglio di sé.
Questo post vuole essere una mini-guida per chi ha intenzione di visitare entrambi i parchi (o anche solo uno dei due): di seguito troverete dunque essenzialmente informazioni di carattere pratico, oltre a qualche curiosità!

Il parco nazionale di Jiuzhaigou: come organizzare la visita in una giornata
La Lonely Planet fa riferimento ad una antica leggenda, secondo la quale ”la Valle di Jiuzhaigou si formò quando un demone geloso fece cadere dalle mani della dea Wunosemo il suo specchio magico, donatole dal dio Dage, suo innamorato e signore della guerra. Lo specchio, cadendo a terra, si infranse, creando 118 laghi scintillanti.”
Non è difficile credere che ciò che dice la leggenda possa avere un qualche fondamento di verità, soprattutto dopo una giornata nel parco, che si è davvero palesato incredibile.
Appena arrivata a Jiuzhaigou ho chiesto consiglio alla reception dell’ostello per organizzare al meglio la visita al parco. Mi è stata subito consegnata una cartina e indicato un percorso che poi ho deciso di seguire e che adesso propongo a voi!
E’ importante essere consapevoli del fatto che le distanze all’interno del parco non sono affatto brevi e che dunque occorrerà avvalersi di un’efficientissima rete di autobus che corrono lungo i due assi principali. Ciò non significa che dovrete muovervi esclusivamente in autobus, ma che non ha senso percorrere determinati tratti a piedi. D’altro canto muoversi sulle proprie gambe è il modo migliore per godere del parco. E’ necessario dunque trovare la formula giusta.



Adesso vi racconto come ho fatto io!
Una volta entrata nel parco ho preso un autobus diretto all’Arrow Bamboo Lake e da lì mi sono poi messa in cammino fino ad arrivare al cosiddetto Tourist Center: sono così passata per il Panda Lake, il Five Flower Lake, il Peacock Riverbed, le Pearl Shoals, le Pearl Shoals Waterfall, il Mirror Lake e le Nuo Ri Lang Waterfalls. E’ così che ho dunque trascorso la mattinata!
Dopo un veloce pranzo al sacco (mi avevano avvistata riguardo ai prezzi dei ristornati all’interno del parco…) mi sono nuovamente avvalsa dell’autobus per spostarmi ed in particolare per raggiungere il Long Lake. Lì mi sono poi nuovamente messa in cammino fino a raggiungere le Five coloured pools.
A metà pomeriggio, quindi, un’altra corsa in autobus per tornare al Visitor Center e camminare fino alle Bonsai Shoals. In questa sezione del parco non mi sono fatta mancare delle brevi soste presso il Rhinoceroe Lake, le Shu Zheng Falls, lo Shu Zheng Lake, il Lying Dragon Lake, lo Sparking Lake ed infine il Reed Lake.
Giunta a destnazione sono salita sull’ultimo autobus della giornata, che mi ha portata fuori dal parco, poco prima che facesse buio.
Ci tengo a sottolineare che ho tralasciato lo Swan Lake, il Grass Lake e la Virgin Forest. Mi hanno infatti detto che si trovano nella parte meno spettacolare del parco e che valeva la pena concentrarsi sul resto per non correre troppo.
Vedete un po’ voi se trovate tempo da dedicargli. Aggiungo solo che la mia visita è avvenuta nel mese di ottobre, quando le giornate iniziano ad essere più brevi. Nel caso ci andiate d’estate, averete certamente qualche ora di luce in più e magari riuscirete a farci un salto.
Un ultima considerazione riguardo al parco. Come in molti luoghi d’interesse turistico in Cina, anche a Jiuzhaigou troverete una certa folla. A nulla vale partire presto: ad ottobre, già alle 7.30 del mattino, mi sono ritrovata su un autobus stracolmo di gente.
La soluzione? Cercate appunto di non evitare i sentieri leggermente più lunghi (2-3km), perché proprio lì avrete modo di camminare in quasi totale solitudine. L’idea che mi sono fatta visitando qualche parco è quella che i cinesi amino le bellezze della natura, ma che non hanno alcuna voglia di fare fatica. Mi spiego così la presenza di autobus, golf cart, funivie, ascensori ecc. anche là dove davvero non sarebbero necessari. E anche i sentieri in realtà non sono dei veri e propri sentieri: spesso di cammina sull’asfalto o su passerelle e la terra sotto i piedi la si sente davvero raramente.
Ah, lo sapevate che Jiuzhaigou significa valle dei nove villaggi? Effettivamente all’interno del parco vi sono nove villaggi tibetani. Io mi sono imbattuta solo in due di questi. Il primo mi è parso un insieme di bancarelle che vendevano souvenir ai turisti di passaggio. Il secondo, invece, ha conservato almeno apparentemente una certa genuinità.
Il parco nazionale di Huanglong
Una volta a Jiuzhaigou sarebbe un peccato non raggiungere Huanglong, parco nazionale che si trova ad un’altitudine di quasi 4000m. Anche quest’ultimo infatti riserva agli occhi spettacoli davvero incredibili, di quelli che solo la natura sa offrire.
Per percorrere 9km avevo a disposizione quattro ore. Non volevo correre o rischiare di perdere il bus che nel pomeriggio mi avrebbe riportata a Jiuzhaigou. Un po’ come tutti i cinesi, ho quindi pensato di salire in funicolare e scendere a piedi, con calma. Valutate voi se volete fare andata e ritorno a piedi o se preferite fare come me.
Una volta in cima, già dopo una decina di minuti di cammino su una comoda passerella in legno, si intravedono le prime piscine naturali, per le quali il parco è famoso. Sono di un azzurro intensissimo e saltano proprio all’occhio, in contrasto come sono con il paesaggio circostante!
Dopo una bella camminata si arriva quindi al Tempio di Huanglong, intorno al quale si possono ammirare dei laghi che assumono particolari colorazioni che vanno dall’arancio al verde. Questa parte del parco è davvero molto suggestiva, anche in caso di foschia.
Poi inizia la discesa, sempre su comode passerelle o su sentieri asfaltati: si passa proprio accanto ad altre piscine naturali e laghetti dai mille colori, oltre che a qualche cascata.



Come nel caso di Jiuzhaigou mi sono portata un pranzo al sacco: lungo il percorso che si snoda all’interno del parco, vi è infatti solo qualche baracchino dove è possibile acquistare tè, caffè, acqua e qualche snack. Presso il centro visitatori, dove generalmente si fermano i bus, c’è un ristornate, ma credo che i prezzi siano decisamente sopra la media e poi la sua posizione non è propriamente comoda, in quanto fuori dal percorso.
Ho accennato al fatto che il parco si trova ad una certa altitudine. La questione non è da sottovalutare. Quello che voglio dire è innanzitutto che dovete coprirvi bene. Ad ottobre la giacca che ho usato a Jiuzhaigou, piuttosto che in altri parchi cinesi, non era affatto sufficiente: per non sentire freddo ho dovuto noleggiarne un’altra da indossare addirittura sopra alla mia. E poi, considerate il mal di montagna e il fatto che potrebbe servirvi dell’ossigeno, che potete acquistare in loco (vendono strane bombolette, bevande e sacche d’aria…). Personalmente non ne ho avuto bisogno, ma non sottovalutate appunto la questione.
Raggiungere i due parchi
Vi sono svariate possibilità per raggiungere i parchi nazionali di Jiuzhaigou e Huanglong.
Sappiate che potete raggiungerli in aereo, volando sull’aeroporto di Jiuzhaigou dalle maggiori città del Paese.
Nel caso prediligiate invece gli spostamenti via terra, come me, dovete per forza di cose portarvi innanzitutto a Chengdu, che è il capoluogo della provincia del Sichuan, nonché nodo centrale della rete di trasporto locale. Sappiate che potete arrivarci in aereo o in treno da numerosissime località cinesi, chiaramente in tempi brevissimi volando, un po’ più lunghi se vi muovete sulle rotaie.
Una volta a Chengdu non vi rimane che acquistare il biglietto del bus per Jiuzhaigou, che è la località in cui vi conviene alloggiare, muovendovi poi una volta in loco in escursione a Huanglong.
Da Chengdu ci metterete circa 8 ore per giungere a destinazione. Mentre da Jiuzhaigou a Huanglong, dovete calcolare circa 3 ore, sia all’andata che al ritorno.
Personalmente, viaggiando durante un periodo di alta stagione, ho preferito acquistare i biglietti per le tratte Chengdu – Jiuzhaigou e viceversa on-line, prima della partenza. Ho preso contatti con www.chinabusguide.com e, al prezzo di 156Y, mi sono ritrovata un voucher direttamente nella mia casella di posta elettronica. Una volta alla stazione dei bus, ho solamente dovuto stampare il biglietto, avvalendomi delle macchinette automatiche.
I biglietti per e da Huanglong, invece, li ho comprati solo una volta arrivata a Jiuzhaigou, al prezzo di 100Y a/r.
Detto questo è facile intuire che, se ci si muove via terra, sono necessari quattro giorni, ovvero uno per muoversi da Chengdu a Jiuzhaigou, uno per la visita a Jiuzhaigou, uno per la visita ad Huanglong e l’ultimo per tornare a Chengdu.
Vi lascio anche questo link: Diario dei giorni trascorsi tra Jiuzhaigou e Huanglong, nel nord del Sichuan…
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Ciao Maria Grazia! Complimenti per il post e per il blog!
Volevo chiederti come hai fatto a procurarti gli ingressi al parco. Ci hai pensato anticipatamente oppure li hai acquistati sul posto quando eri arrivata? Insomma come ti sei organizzata?
Da quanto vedo sul web, è possibile entrare nel parco solo con tour organizzati.
Grazie!
Ciao Alessio,
io sono stata nel Sichuan nel 2016 e allora i biglietti me li sono procurata in loco. Non so però se nel frattempo, magari a causa del Covid19, sia cambiato qualcosa.