In ogni viaggio in Perù che si rispetti, Cusco – antica capitale dell’Impero Inca – trova un suo spazio e sono certa che se la città è arrivata a sfiorare i vostri pensieri, vi starete chiedendo cosa fare una volta in loco. Sono infatti numerosi i luoghi d’interesse che custodisce e so che non è semplice stabilire, almeno in un primo momento, su quali concentrarsi, soprattutto se il tempo è poco.
Personalmente ho trascorso una settimana a Cusco, della quale un paio di giorni nel centro storico ed i restanti visitando le attrazioni che si trovano nelle vicinanze (a questo proposito leggete Visitare i dintorni di Cusco e la Valle Sacra…). Col senno di poi posso dirvi che ho avuto modo di dedicarmi a tutto ciò che avevo in mente, ma anche che quando è giunta l’ora di proseguire non ero affatto stanca di respirare l’aria all contempo coloniale e andina, seppure rarefatta, di quell’angolo di Perù che si trova a ben 3999m di altitudine.
Come Arequipa, anche Cusco infatti è proprio una città piacevole, da vivere almeno un po’ e non solo dunque da tenere come base per avventurarsi nella Valle Sacra o fino a Machu Picchu. Questa è la prima cosa a cui dovete pensare quando organizzate il vostro soggiorno, altrimenti – credetemi! – nello zaino sarà necessario fare un po’ di spazio a qualche rimpianto!
Ecco dunque questo post, che vuole essere una guida a Cusco, in sé e per sé, come località turistica! Di tutto ciò che si trova al di là dei confini cittadini vi parlerò invece prossimamente!

Cusco tra miti e leggende…
Ogni volta che metto piede in una città mi viene quasi spontaneo pormi delle domande sul nome che le è stato attribuito, perché so che può parlarmi del passato, vicino e lontano. Anche per Cusco è stato così!
In questo senso, dovete sapere che un tempo la città era nota come Qosqo, che nella lingua quechua significa ombelico. Non trovate anche voi che sia un nome bizzarro?
Nella mitologia locale tuttavia rappresenterebbe il punto d’incontro dei tre mondi – quello di sotto ovvero dei morti, quello di qui ovvero delle cose visibili e quello di sopra ovvero delle divinità – della cosmologia inca e quindi in senso più ampio il centro dell’universo.
Trovo molto affascinanti inoltre i miti che narrano della fondazione di una città. Riguardo a Cusco in questo senso mi sono giunti svariati racconti, tutti tramandati di generazione in generazione e giunti fino ai nostri giorni.
Il mito più popolare vuole che il luogo esatto dove è stata eretta la città sarebbe stato scelto ed indicato dal dio del sole, Inti, protagonista onnipresente nella maggior parte dei miti fondativi.
In particolare quest’ultimo avrebbe spinto i suoi figli – Manco Capac e la sorella Mama Ocllo – ad uscire dal Lago Titicaca e ad incamminarsi verso nord, con l’indicazione di fermarsi solo qualora avessero ricevuto un segno.
Secondo voi poi quel segno non è arrivato? Quando il bastone d’oro di cui erano in possesso cadde per terra, i due capirono che erano finalmente giunti a destinazione e che lì potevano fondare un villaggio che sarebbe diventato un impero.


Cenni alla storia di Cusco…
> Cusco e gli Inca…
Nonostante Manco Capac sia un personaggio mitologico, è importante ricordare che è considerato il capostipite dei sovrani dell’Impero Inca, fondato proprio da lui nel XII secolo, a partire dall’allora piccolo villaggio di Cusco.
Una svolta fondamentale la città la deve all’inca Pachacutec: salito al potere nel 1438, quest’ultimo le attribuì infatti fin da subito un importante ruolo politico, culturale e religioso, che mantenne a lungo.
Sempre alla stessa figura è da attribuire inoltre l’espansione e la supremazia degli Inca sulla parte andina del continente sudamericano: è importante ricordarlo perché è così che Cusco (l’ombelico appunto) è divenuta il centro del mondo o almeno il centro del mondo conosciuto dalla popolazione autoctona, allora arrivata a conquistare un territorio oggi compreso tra Cile ed Ecuador.
Studi recenti hanno messo in evidenza che all’epoca dell’imperatore la città doveva avere una peculiarità. Quest’ultimo ha infatti voluto che le mura difensive del centro abitato assumessero la forma di un puma, animale considerato sacro. Allo stesso si attribuisce inoltre la costruzione di molti imponenti edifici, oggi visitabili ma purtroppo in rovina.
La sorte di Cusco mutò solo quando Atahualpa e Huascar, figli dell’inca Huayna Capac, entrarono in conflitto per questioni di potere. Impegnati nelle loro vicende personali, i due sottovalutarono infatti gli spagnoli che incombevano…
> Cusco ed i conquistadores…
Viste le circostanze, i conquistadores non tardarono a prendere Cusco e nel 1533 Francisco Pizarro rifondò la città, attribuendole solo un anno più tardi persino gli appellativi nobile e grande.
E’ in quel momento che la piazza principale della città Inca divenne Plaza de Armas, che iniziò la costruzione della cattedrale e più in generale di buona parte degli edifici di epoca coloniale che ancora possiamo vedere.
Tutto questo – ci tengo a ricordarlo – è avvenuto smantellando le strutture erette in precedenza dagli inca, in modo da poterne riutilizzare i materiali. Per non parlare poi del saccheggio di oro, argento e pietre preziose, confluiti in gran parte verso la Madre Patria.
In tutto questo Cusco mantenne una certa rilevanza nella gestione degli affari della corona spagnola oltreoceano. Presto tuttavia divenne seconda a Lima, che si affaccia sull’Oceano e gode dunque di una posizione più strategica.
> Cusco e l’indipendenza…
Per secoli la città di Cusco (ma non solo…) è stata palcoscenico di disordini e insurrezioni, specchio dell’insofferenza della popolazione locale e meticcia nei confronti dell’amministrazione coloniale, che è sempre riuscita a soffocare qualsiasi tentativo di sovversione del potere stabilito.
Nel 1821 il Perù è però finalmente riuscito a svincolarsi e a dichiarare la propria indipendenza. Cusco in quel frangente è diventata capoluogo di un vasto dipartimento che ha preso il suo nome ed ha conservato – ancora una volta – un ruolo significativo all’interno della nuova realtà statuale nella quale si è venuta a trovare.
Il titolo di capitale è toccato a Lima, ma sottolineo che con la costituzione peruviana del 1993 Cusco è stata riconosciuta come capitale culturale del Paese.
Concludo questa prima parte storica, ricordando che nel 1983 la città è stata dichiarata Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO.


La visita di Cusco: guidata o in autonomia?
Come sapete viaggio in modo indipendente e a Cusco non ho fatto eccezioni. Anche per questa ragione, ancora prima di giungere a destinazione, mi ero già documentata ed avevo le idee chiare riguardo a cosa fare una volta in loco. A questo proposito posso solo dire che è stato molto facile orientarsi e trovare i vari luoghi di interesse, tutti concentrati in un’area più o meno ristretta e raggiungibili a piedi.
Considerato tutto ciò che la città ha da offrire, sono poi subito arrivata alla conclusione che il tempo a mia disposizione non sarebbe stato sufficiente per prendere parte – come faccio di solito – ad un free walking tour.
Per chi non sapesse di cosa sto parlando, ricordo che si tratta di visite guidate gratuite (alla fine si lascia solo una mancia) che nell’arco di un paio d’ore consentono a chi vi partecipa di farsi un’idea generale di una città o di un quartiere di una città.
Seguendo questo link potete trovare informazioni più precise a riguardo nel caso vi interessi provare l’esperienza che, nel caso di Cusco, è proposta più volte al giorno sia in lingua inglese che in lingua spagnola: www.freewalkingtourcusco.com.
Per completezza aggiungo che in città non manca inoltre la possibilità di partecipare a visite guidate nel senso più stretto del termine, sia di gruppo che private. Vi basterà rivolgervi ad una delle numerose agenzie sparse per il centro storico.
Il boleto turistico…
La prima cosa che ho fatto quando sono arrivata a Cusco è stata quella di comprare il cosiddetto boleto turistico. Se nel vostro itinerario rientrano buona parte dei luoghi d’interesse che menzionerò nel prossimo paragrafo (così come una visita alla Valle Sacra o ad altre località nei dintorni), vi suggerisco di fare la stessa cosa, perché vi consentirà di risparmiare molto rispetto all’acquisto di biglietti singoli per le diverse attrazioni.
Stiamo parlando di una sorta di carnet, che nella sua versione più completa, per 130 Soles ovvero l’equivalente di circa 35 Euro, dà accesso per dieci giorni consecutivi a ben sedici siti!
Ricordate che potete procurarvelo all’ingresso di uno qualsiasi dei luoghi d’interesse che rientrano nel pacchetto, indicati tra l’altro sul sito cosituc.gob.pe.
Non dimenticate inoltre di portare sempre con voi il passaporto, che vi verrà richiesto al momento dell’acquisto così come ogni volta che entrerete da qualche parte.


Cosa fare dunque a Cusco?
A questo punto vi starete chiedendo cosa possa celare una città come Cusco, le cui vicende nascono – come vi ho raccontato – in un passato mitologico e continuano in un tempo tutto storico, che porta con sé cultura inca e colonialismo.
Di seguito vi indico dunque quelli che sono i maggiori luoghi di interesse della città, visitabili nel’arco di un paio di giorni, senza alcuna fretta…
> Plaza de Armas
Plaza de Armas, che prima dell’avvento dei conquistadores si chiamava Awqaypata ovvero Piazza del guerriero, è il principale luogo di ritrovo non solo per i locali ma anche per i viaggiatori di passaggio.
E’ infatti un luogo molto gradevole con aiuole e panchine sulle quali riprendere fiato e riposare le gambe; e non manca nemmeno una bella fontana sulla quale troneggia una statua dell’inca Pachacutec!
Si tratta però anche di un luogo dalla grande rilevanza storica: come vi ho detto prima rappresenta lo scenario in cui Francisco Pizarro ha annunciato la conquista di Cusco, ma anche quello della morte di Tupac Amaru II ovvero la massima espressione della resistenza cittadina al potere coloniale.
> La Cattedrale
Là dove un tempo sorgeva il Palazzo dell’imperatore Viracocha, tra il 1560 ed il 1664, sotto la supervisione di una decina di architetti che si sono avvicendati nel corso del tempo, è stata costruita la Cattedrale di Cusco, dedicata alla vergine Maria.
Il risultato, frutto anche dello smantellamento di edifici eretti dagli Inca in precedenza, è un edificio dalla facciata rinascimentale e dallo sfarzoso interno barocco.
Mi raccomando, entrate, anche perché custodisce una ricca collezione di opere della scuola cusquegna, nota per aver coniugato i canoni del ‘600 europeo a tratti specifici della cultura andina! A questo proposito vi segnalo in particolare L’ultima cena di Marcos Zapatas, con il famoso cuy!
> La Iglesa de la Compañia
Come la Cattedrale, anche la Iglesia de la Compañia, è sorta su Plaza de Armas, tra l’altro sempre al posto di un precedente edifico incaico.
La costruzione della chiesa, riconducibile all’ordine dei gesuiti, è iniziata nel 1567. Meno di un secolo più tardi tuttavia, a causa di un terremoto, la struttura ha subito ingenti danni che hanno reso necessari interventi di recupero.
Da notare oggi, durante la visita, certamente la facciata barocca, ma anche l’altare e altre opere della scuola cusquegna custodite al suo interno.
> Qorikancha ovvero la Chiesa ed il Convento di Santo Domingo
Quello che gli Inca erano soliti chiamare Qorikancha era un tempio dedicato al dio del sole Inti. Si trattava di un enorme struttura il cui interno era completamente rivestito d’oro.
I conquistadores nel 1534, quindi poco dopo il loro arrivo, proprio a ridosso del sito, costruirono una Chiesa ed un Convento dedicati a San Domenico.
Della struttura originaria rimane ben poco, ma è possibile visitare un museo nel quale sono raccolti oggetti ritrovati durante gli scavi archeologici.
> Hatum Rumiyoc
Si tratta di una via, sulla quale si affacciano mura di epoca inca, sopravvissute al tempo anche grazie alla cosiddetta pietra dai dodici angoli, che potete divertirvi a cercare mentre passeggiate.

> I musei
In città sono presenti poi numerosi musei, che dovrete scegliere a seconda dei vostri interessi. Quelli che ho preferito sono i seguenti:
– Museo d’arte precolombiana
Se volete approfondire le vostre conoscenze riguardo alla storia di Cusco ed in particolare riguardo a tutte le civiltà che popolavano la zona intorno alla città già prima che gli Inca affermassero la loro egemonia, il Museo d’arte precolombiana è il posto giusto. Troverete dieci sale nelle quali sono esposti oggetti realizzati con diversi materiali presenti sul territorio.
– Museo Inca
Altro museo che soddisferà la curiosità di chi è interessato alla storia di Cusco e più nello specifico agli Inca, che – come vi ho detto prima – hanno fatto della città la capitale del loro impero. In questo caso ad attendervi ci saranno sei sale che custodiscono manufatti al tempo usati in diversi ambiti della vita quotidiana.
– Museo Historico Regional
Un approccio sempre storico, ma più complessivo, alla storia di Cusco e della sua regione lo offre invece il Museo storico regionale, che spazia dall’epoca pre-incaica a quella coloniale. Interessante anche il fatto che il museo è stato allestito nella casa di epoca coloniale dello storico Garcilaso de la Vega.
– Museo d’arte contemporanea
Gli appassionati d’arte non posso proprio perdersi questo museo che dal 1995, in due sale, espone opere d’arte moderna e contemporanea, per lo più di artisti locali. Non mancano inoltre interessanti pezzi di artigianato!
– Museo del cioccolato
I più golosi non resisteranno poi al Museo del cioccolato. Oltre ad offrire una panoramica sulle diverse fasi della produzione e della lavorazione del cacao, il museo propone anche veri e propri laboratori e degustazioni!
> Quartiere San Blas
E’ uno dei quartieri più pittoreschi di Cusco, grazie alla presenza di vicoli e viuzze sui quali si affacciano non solo ristorantini e bar, ma soprattutto negozietti e botteghe artigiane tra le quali perdersi alla ricerca di qualche souvenir!
Siete alla ricerca dei tipici, coloratissimi, tessuti locali? O di un portachiavi che vi ricordi la miriade di lama che avete visto durante il vostro viaggio in Perù? Ecco, se cercate cose di questo genere, a San Blas certamente le troverete!
> Mercado San Pedro
Il Mercado San Pedro è un mercato coperto dove è possibile trovare di tutto, dalla frutta alla verdura fino allo street food locale, ovviamente a prezzi molto contenuti. Direi che è perfetto per un pranzo veloce o per uno spuntino nel caso vi venisse fame!
> Altri luoghi d’interesse
– Piazza San Francisco e chiesa omonima;
– Plazoleta Espinar e Chiesa de la Merced;
– Piazza Regocijo.
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