Se ti stai chiedendo cosa fare e cosa vedere ad Acireale qui troverai tutte le risposte alle tue domande!

Durante il mio lungo viaggio in Sicilia della scorsa estate ho avuto modo di trascorrere una giornata ad Acireale e di scoprire, oltre alla cittadina, il fantastico mondo dei pupi siciliani. In questo post ti racconto di tutto questo! Sei pronto?
Cosa fare e cosa vedere ad Acireale
Acireale, con i suoi oltre 50.000 abitanti, è la più grande delle località della Sicilia Orientale che portano il prefisso Aci (tra le altre ti ricordo Aci Castello ed Aci Trezza).
Quest’ultimo rimanda ad una leggenda che vede come protagonisti il gigante Polifemo ed un pastorello di nome Aci, ucciso dal ciclope, invidioso dell’amore che lo legava alla ninfa Galatea.
Tutti i luoghi che attraverso il loro nome riconducono a questa triste storia sono attraversati dal fiume Aci, che – sempre secondo la leggenda – sarebbe magicamente scaturito dal sangue del pastorello.
Il fiume ormai è invisibile. A causa delle continue eruzioni dell’Etna, scorre infatti al di sotto dei centri abitati della zona e della cosiddetta Timpa, vale a dire un enorme costone lavico, dichiarato riserva naturale, che si getta a picco sul mare.
Ma, al di là di tutto questo, cosa offre Acireale?
Poiché è stata praticamente distrutta dal terremoto del 1693, devi aspettarti un bel centro storico barocco, frutto della ricostruzione avvenuta dopo la catastrofe.
Se ti piace lo sfarzo, se apprezzi tutto ciò che è fastoso, se rimani incantato da decorazioni di ogni tipo… Allora alza gli occhi verso il cielo ed Acireale non ti deluderà!
⬩ Piazza Vigo e la Basilica di San Sebastiano
Su Piazza Vigo sorge la Basilica di San Sebastiano. La chiesa è stata eretta nel Seicento, ma ha subito notevoli danni a causa del terremoto. Ha visto dunque importanti interventi di ristrutturazione, che hanno conferito alla facciata un aspetto particolarmente ricco. Al suo interno sono degni di nota gli affreschi e le tele di Pietro Paolo Vasta ed il fercolo del Settecento ancora usato per la processione di San Sebastiano, che si tiene il 20 gennaio.
⬩ Piazza Duomo
E’ la piazza principale di Acireale. Nel Seicento ha subito un’opera di ampliamento che le ha donato l’aspetto attuale. Di particolare rilevanza è la pavimentazione, che vede accostate pietra lavica e marmo bianco. Il Duomo, costruito tra il 1597 ed il 1618 ma ristrutturato all’inizio del Settecento, è l’edificio che più si fa notare, grazie ai campanili (le cui cuspidi sono rivestite da ceramiche policrome) e al magnifico rosone sulla facciata. All’interno sono da notare, ancora una volta, stucchi ed affreschi di Pietro Paolo Vasta e la Cappella di Santa Venera.
⬩ Palazzo Comunale
Sempre su Piazza Duomo si affaccia poi il Palazzo Comunale. Quest’ultimo risale al 1659 e presenta il tipico stile del barocco fiorito catanese. Ad attrarre l’attenzione, in particolare, le balconate sorrette da curiose figure scolpite, nonché le belle ringhiere in ferro battuto.
⬩ Corso Umberto I
Tra i viali di Acireale spicca per la sua vivacità Corso Umberto I. E’ il più ricco di negozi, bar e soprattutto di gelaterie, dove poter degustare una buona granita (alla mandorla? al pistacchio?), servita rigorosamente con la brioches con il tuppo!
⬩ Villa Belvedere
Al termine di Corso Umberto I si trova Villa Belvedere. Si tratta di un area verde che avrebbe un grande potenziale, se solo fosse un po’ più curata. Ad ogni modo, è certamente tra le cose da fare e da vedere ad Acireale per il panorama che offre sullo Ionio.
⬩ Cosa fare e vedere al di là di Acireale: Santa Maria la Scala
Se ad un certo punto avrai esaurito le cose da fare e da vedere ad Acireale, puoi fare un salto a Santa Maria la Scala. Si tratta di un piccolo borgo di pescatori, in realtà una frazione, sorta a ridosso di un bel porticciolo. Io l’ho raggiunto percorrendo a piedi i due chilometri (su strada) che lo separano da Acireale e ne ho approfittato per fare qualche bel tuffo nelle sue acque cristalline!
Cosa fare e cosa vedere ad Acireale: il Teatro-Museo dei pupi Turi Grasso
Nel caso non lo sapessi, l’opera dei pupi è il teatro tradizionale della Sicilia, un’arte generalmente tramandata di padre in figlio. Come tale e grazie ad aspetti che gli conferiscono una certa unicità nel 2001 è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO!
Passeggiando per le vie di Acireale, un po’ per caso, mi sono imbattuta nel Teatro-Museo, creato dal maestro acese Turi Grasso e dedicato appunto ai pupi siciliani. Poiché si tratta di una tradizione che mi incuriosiva molto, non ho potuto fare a meno di visitarlo!
Con il senno di poi non posso che dirti che dovrebbe essere al primo posto nella tua lista di cose da fare e vedere ad Acireale! Si è infatti rivelato molto interessante e – cosa che non guasta mai – è a ingresso gratuito.
La visita è guidate e dura meno di mezz’ora. Avrai però modo poi di gironzolare da solo e guardare meglio tutto ciò che è stato esposto, dalle figure in sé e per sé, alle scenografie delle più svariate rappresentazioni, così come i cartelli usati per pubblicizzare gli spettacoli.
In generale devi sapere che i pupi, come li conosciamo noi oggi, sono nati nei primi decenni dell’Ottocento e che le rappresentazioni si caratterizzavano e si caratterizzano tutt’ora per particolari tematiche epico-cavalleresche, nonché per una meccanica del movimento tutta loro.
Turi Grasso e la sua famiglia da sempre mettono in scena cavalieri che combattono per il riscatto del popolo siciliano, riprendendo e rielaborando – come da tradizione – le gesta narrate dall’epica medievale francese.
La scuola acese ha però anche dei tratti propri e distintivi rispetto a quella catanese e palermitana. Se infatti i pupi catanesi hanno un’altezza che oscilla tra i 140 ed i 150cm e quelli palermitani raggiungono appena gli 80cm, quelli di Acireale sfiorano i 120-130cm.
Chiaramente questo incide in modo sostanziale anche sul peso dei pupi e soprattutto sulla loro manovrabilità….
I pupi catanesi, che sono i più pesanti, vengono mossi dall’alto ovvero da un ponte che si trova al di sopra del palco e dietro allo stesso. Quelli palermitani invece vengono animati dalle quinte, quindi lateralmente.
E quelli acesi? Anche questi dall’alto, ma da un ponte costruito molto al di sopra dell’palco e davanti ad esso; il peso minore rispetto a quelli catanesi e ferri di manovra particolarmente lunghi offrono una maggiori possibilità di movimento ed una prospettiva scenica più ampia.
Nella tradizione acese, così come in quella catanese, è importante inoltre notare che i manovratori sono soggetti distinti da chi recita, a differenza della tradizione palermitana. Tutto ciò ovviamente dipende ancora una volta dalla stazza dei pupi, che rende più o meno impegnativa la loro movimentazione!
Ci sarebbe ancora molto da dire riguardo ai pupi (di Acireale e non!), ma non aggiungo altro. Se ti ho incuriosito almeno un po’, quando ti troverai a passare da quelle parti fai dunque un salto al Teatro-Museo per approfondire altri aspetti di questa bellissima tradizione siciliana!
Al di là di cosa fare e vedere a Acireale… Come arrivare?
Al di là di cosa fare e cosa vedere ad Acireale, potrebbe interessarti come arrivare ad Acireale. Se come me farai base a Catania, in ogni caso, sarà molto semplice.
> In macchina sarà sufficiente percorrere la SS114, per 17km;
> In autobus basterà salire sui mezzi di Interbus che passano da Viale della Libertà;
I tempi di percorrenza chiaramente dipendono dal traffico e in autobus si allungano ulteriormente (50min/1h) a causa delle numerose fermate.
Ti segnalo inoltre la possibilità, nei mesi estivi, di avvalerti degli autobus turistici, che hanno un costo maggiore ma sono certamente più veloci; questi ultimi, tra l’altro, si fermano anche ad Aci Castello ed Aci Trezza.
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