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Hai mai pensato di fare una crociera nel Fiordo di Ultima Speranza? Durante il mio viaggio in Cile, una volta a Puerto Natales, mi si è presentata l’occasione di trascorrere una giornata proprio navigando nelle sue acque!

Lo so, il suo nome non sembra alludere propriamente a vicende felici. Pare infatti che derivi da un’annotazione dell’esploratore spagnolo Juan Fernandez Ladrillero. Quest’ultimo nel 1558, dopo due anni in mare, vide infatti nell’insenatura l’unica alternativa rimasta per entrare nello Stretto di Magellano da occidente.

Il capitano alla fine riuscì a trovare una via per lasciare l’Oceano Pacifico e giungere finalmente all’Oceano Atlantico. Non fu però quella da lui stesso definita – appunto – come la sua última esperanza. Quella via non lo portò da nessuna parte, se non al cospetto di magnifici ghiacciai, che all’epoca (forse) destavano ancora più stupore di oggi.

Una volta, laggiù, ci si avventurava per tracciare nuove rotte e per conoscere ciò che ancora non si conosceva. Adesso si va essenzialmente per godere di uno scenario naturale che ha dell’incredibile e che lascia senza parole per la sua bellezza. O almeno io sono stata mossa da questo e… di seguito ti racconto tutto per filo e per segno!

Crociera nel Fiordo di Ultima Speranza, Puerto Natales, Cile

La mia Crociera nel Fiordo di Ultima Speranza

Mi trovavo a Puerto Natales ormai da qualche giorno ed attendevo il momento opportuno per raggiungere il Parco Nazionale Torres del Paine e darmi ad uno dei trekking che più desideravo affrontare durante la mia esperienza in Patagonia.

Quel giorno purtroppo non è mia arrivato. A metà febbraio del 2019 infatti un fiume è straripato e l’intera area è stata inaccessibile per giorni, ovviamente anche per me ed altri viaggiatori che avevano percorso tanta strada per giungere fin lì.

La delusione – inutile negarlo – è stata grande. Dopo aver visitato il parco nazionale a bordo di un minivan, riuscendo così ad avere almeno una vaga idea di cosa rappresenti, mi sono tra l’altro immediatamente resa conto che sarebbe stato difficile (anzi impossibile!) trovare un’alternativa all’altezza per i giorni a venire.

Ad un certo punto, passeggiando per le vie del paese, tra quelle case in lamiera, colorate e tipicamente cilene, proprio per questa ragione mi sono detta: <<Forse è il caso di proseguire!>>. Eppure, poi, sono rimasta ancora un po’. Si, sono rimasta proprio perché Puerto Natales offre anche la possibilità di prendere parte ad una crociera nel Fiordo di Ultima Speranza!

Cascata nel Fiordo di Ultima Speranza, Puerto Natales, Cile

La partenza

Di primo mattino mi sono presentata presso la sede della compagnia che organizza la Crociera nel Fiordo di Ultima Speranza e, una volta lì, ho trovato l’autobus per il trasferimento a Puerto Bories, che dista poco più di 6km dal centro di Puerto Natales.

Dopo l’imbarco, che è stato abbastanza veloce, è finalmente iniziata la navigazione. Il cielo era grigio, il vento sferzava forte e almeno inizialmente ho quindi preferito restare all’interno della nave, sorseggiando un tè per scaldarmi.

Nonostante tutto, appena possibile, sono uscita, incuriosita da ciò che vedevo fuori. Rilievi dalle cime a volte aguzze, altre arrotondate, ma sempre innevate, e poi decine e decine di cascate e cascatelle che si gettavano in mare.

Ad un certo punto il capitano della nave si è avvicinato ad una scogliera dove pare che solitamente si crogioli una colonia di leoni marini. Speravo tanto di vederli, come era accaduto durante la navigazione nel Canale di Beagle, in Argentina, solo qualche giorno prima, ma non c’erano.

E’ stato sufficiente tuttavia alzare gli occhi verso il cielo per sentirmi nuovamente sorpresa, come ogni volta che ho la fortuna di imbattermi in qualche creatura meravigliosa. Lassù, al di sopra di quella scogliera, c’erano dei condor, che volavano maestosi, trasportati dalle forti e fredde correnti locali.

Il Ghiacciaio Balmaceda

Dopo un paio d’ore di navigazione sono finalmente giunta al cospetto del primo ghiacciaio del Parco Nazionale Bernardo O’Higgins, il primo che avrei visto durante la crociera nel Fiordo di Ultima Speranza. Si tratta del Ghiacciaio Balmaceda, raggiungibile tra l’altro solo via mare.

Man mano che la barca procedeva ho potuto vedere meglio quella che di fatto è una lingua di ghiaccio che scende da un monte come a volersi gettare in mare; non arrivava (e non arriva) tuttavia a sfiorare l’acqua salata del fiordo, perché a causa del riscaldamento globale negli ultimi decenni si è notevolmente ritirata.

Il sole era ancora nascosto dalle nuvole, che impedivano ai suoi raggi di posarsi sulla superficie del ghiacciaio. Ciò che potevo vedere ed ascoltare era però comunque un vero e proprio spettacolo. Uno spettacolo che devi assolutamente vivere se un giorno deciderai di spingerti fin laggiù!

Quelle sfumature azzurre, che mi hanno incantata. Quel silenzio interrotto da un rumore che rumore non è, un rumore quasi impercettibile e tanto freddo da dare brividi che vorrai provare ancora e ancora. Sì, sarà così e avvertirai tutto questo non appena la barca si muoverà per proseguire!

Il Ghiacciaio Serrano

E’ poi, dopo lo sbarco a Puerto Toro, è arrivato il momento del Ghiacciaio Serrano, il secondo ed ultimo che ho avuto la fortuna di vedere durante la Crociera nel Fiordo di Ultima Speranza. Sempre parte del Parco Nazionale Bernardo O’Higgins, anche quest’ultimo è raggiungibile solo in barca, tra l’altro dopo una piacevolissima passeggiata.

Dopo una ventina di minuti, trascorsi camminando in un bosco di coigües e ñirres, infatti ho finalmente potuto scorgerlo, in tutta la sua maestosità: lì, ai piedi di un lago che lui stesso alimenta, con tanto di iceberg che galleggiavano, rapendo il mio sguardo come solo certe meraviglie della natura sanno fare.

Sempre quei colori, dal bianco all’azzurro più intenso, a cui però si è aggiunto il verde smeraldo degli alberi e quel verde acqua di una bellissima tonalità pastello, in cui ho visto il ghiacciaio specchiarsi. E sempre quel rumore, che però si è fatto più intenso, concreto, poiché ha assunto le sembianze di un pezzo di ghiaccio che ha preso la sua strada.

Quando è giunta l’ora di proseguire ero felice per tutto ciò che quel angolo di Cile mi stava regalando, ma allo stesso tempo ho sentito una tristezza infinita. Mi è infatti stato spiegato che anche il Ghiacciaio Serrano si sta ritirando a causa dell’innalzamento delle temperature e che fra qualche decennio potrebbe addirittura scomparire.

Il pranzo presso l’Estancia ed il rientro

Una volta risalita sulla barca, la navigazione nel Fiordo di Ultima Speranza è proseguita con un buon bicchiere di whisky, offerto a tutti i partecipanti. A dire la verità non amo affatto i superalcolici ma, visto che è stato servito con tanto di ghiaccio locale, non ho potuto tirarmi indietro e l’ho bevuto anche io!

Ormai quasi a mezzogiorno, il sole era riuscito a farsi largo tra le nuvole. Complice un certo tepore, con tanto di sciarpa e guanti, a quel punto sono uscita e quel braccio di mare in cui stavo navigando ormai da qualche ora, sotto quella nuova luce, mi è parso ancora più sorprendente.

Quando ormai il mio stomaco iniziava a brontolare, l’arrivo all’Estancia Perales, per il pranzo. Ad attendermi un’ottima zuppa ed una ricchissima grigliata con contorno di verdure. Inutile dirti che ho gradito veramente molto?

Dopo una passeggiata nei verdissimi campi intorno a quello che di fatto è una sorta di agriturismo, l’escursione era ormai giunta al termine. Poco meno di un’ora di navigazione e mi sarei ritrovata nuovamente a Puerto Natale, pronta a proseguire quel mio lungo viaggio in Patagonia!

Informazioni per organizzare la Crociera nel Fiordo di Ultima Speranza

> La compagnia, con sede a Puerto Natales, che organizza la Crociera nel Fiordo di Ultima Speranza è Turismo 21 de Mayo;

> A inizio 2019 il costo della navigazione, compreso il pranzo, era di circa un centinaio di euro;

> L’escursione dura indicativamente dalla 8 alle 17;

> Il Ghiacciaio Balmaceda si vede dalla barca, mentre per vedere il Ghiaciaio Serrano occorre scendere e poi spostarsi a piedi;

> Ci sono due percorsi per arrivare al Ghiacciaio Serrano: uno si snoda lungo una sorta di passerella e si copre in circa cinque minuti; l’altro, più lungo, è un sentiero vero e proprio, di 800m, affrontabile in una ventina di minuti;

> Il primo percorso permette di avere una buona visuale frontale del Ghiacciaio Serrano; il secondo, che offre una visione laterale, consente di avvicinarsi di più;

> E’ necessario avere una giacca a vento e dei vestiti molto caldi.

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4 Replies to “Crociera Fiordo di Ultima Speranza – Puerto Natales, Cile”

  1. Che bell’avventura, complimenti per il tuo intenso racconto!
    Sai io in realtà non ci ho mai pensato e, onestamente, non ho mai preso seriamente l’idea di andare in un posto così freddo! Scelgo sempre mete con un clima mite o caldo… però hanno certamente il loro fascino!

  2. Sono stata a Puerto Natales solo tre giorni e mi è rimasta la sensazione di qualcosa di incompiuto, come se avessi tralasciato qualcosa di importante in quel luogo e adesso ho capito cos’era! Ho esitato tanto e alla fine per mancanza di tempo la crociera nel Seno di Ultima Esperancia non l’ho fatta. Ed è stato un vero peccato ma leggendo il tuo articolo ho vissuto l’emozione del ghiacciaio!

    1. Antonella io invece ho lasciato Puerto Natales con il magone perché era impossibile accedere al Parco Nazionale Torres del Paine! Tornerò in Cile anche solo per quello! Mi fa piacere che con le mie parole sono riuscita ad esprimere ciò che si prova di fronte ad un ghiacciaio!

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”