Già prima di partire e arrivare a Pechino avevo fatto delle ricerche a proposito della Grande Muraglia, per cercare di capire come arrivarci e come organizzare la mia visita. Ben presto però mi sono resa conto che la questione era abbastanza complessa: non era infatti sufficiente scoprire quali mezzi di trasporto fossero disponibili e come muoversi una volta in loco, bisognava innanzitutto scegliere una determinata sezione.
Quando la mente va alla Grande Muraglia, il più delle volte, si pensa semplicemente ad un’opera ingegneristica straordinaria, ovvero ad un’opera che è un tutt’uno. In realtà non è affatto così, poiché ciascuna sezione presenta delle caratteristiche proprie, frutto di scelte avvenute all’epoca della costruzione e spesso determinate dalla conformazione del territorio, ma anche frutto di scelte di restauro recenti, nonché di uno sfruttamento turistico del sito piuttosto vario.
Il fatto è che la Grande Muraglia è una sorta di icona che sembra racchiudere l’essenza del Paese. Effettivamente è molto comune pensare alla Cina e trovarsi ad immaginare la Grande Muraglia appunto. E aggiungerei che la Grande Muraglia rappresenta anche una sorta di mito, tanto che si finisce realmente per credere che sia visibile dalla luna piuttosto che raggiunga quasi 22.000 km ovvero circa la metà della lunghezza dell’equatore (a questo proposito sembra sia ancora aperto un dibattito!!!).

Un po’ di storia…
Le fondamenta della muraglia sono state gettate oltre 2000 anni fa, sotto la dinastia Qin (221 a.C. – 206 d.C) ed in particolare dopo che l’imperatore Qin Shi Huangdi unificò vari regni che erano sorti sul territorio dell’attuale Cina. In realtà, in epoca precedente, ogni singolo regno aveva costruito delle barriere difensive, che sotto il nuovo sovrano sono state collegate tra loro, nell’arco di dieci anni.
Allora la Muraglia non aveva ancora assunto l’attuale aspetto: non erano stati usati mattoni e lastre di pietre, ma unicamente terra. E’ sotto la dinastia Ming (1368 -1644) che cambiò completamente, grazie ad un progetto di ristrutturazione ed ampliamento durato un secolo.
E’ palese che la funzione della Grande Muraglia fosse difensiva. Non è così noto tuttavia che in svariate occasioni non fu sufficiente per frenare il nemico che avanzava. Avrebbero altrimenti i Mongoli conquistato e sottomesso la Cina per quasi un secolo? E ci sarebbero riusciti i Mancesi per oltre due secoli?
Quando, poi, le moderne strategie militari hanno sottratto alla Muraglia qualsiasi utilità, si cominciò a saccheggiarla per riutilizzare altrove i materiali impiegati per la sua costruzione: in epoca maoista si costruirono strade ed edifici attingendo proprio alla fortificazione, compromettendola gravemente, soprattutto in alcuni punti.
Il valore storico e culturale della muraglia o forse i profitti che da esso possono derivare, hanno fatto si che, con lo sviluppo del turismo, molte parti danneggiate o che più di altre hanno subito l’usura del tempo, venissero restaurate, arrivando in alcuni casi all’eccesso.
Le sezioni della Grande Muraglia: come scegliere
Sembra che la Grande Muraglia si estenda dalla provincia di Liaoning a quella dello Xinjiang. Le sezioni più visitate e più facilmente raggiungibili sono però quelle che si trovano nei pressi della capitale. Personalmente, quando mi sono trovata a scegliere, ho pensato di concentrarmi proprio su queste ultime:
-Badaling
-Mutianyu
-Juyongguan
-Simatai
-Jinshanling
-Jankou
-Huanghua

Ai fini della scelta sono tre i fattori che hanno inciso:
1) Affollamento. Fin da subito ho escluso le sezioni più frequentate. Per me era infatti importante godermi il luogo in santa pace e non in compagnia di centinaia e centinaia di persone che si spintonano ogni volta che fanno un passo. E’ così che ho immediatamente escluso Badaling e poi anche Mutianyu, che ultimamente – a quanto pare – sembra essere sempre più gettonata.
2) Interventi di restauro. Altro aspetto fondamentale dal mio punto di vista era il fatto che la sezione scelta non presentasse esclusivamente parti restaurate. In questo senso, ho escluso ancora una volta Badaling ad esempio ed ho dovuto escludere anche Juyongguan. Le quattro opzioni restanti mi sono dunque parse le migliori, considerando i primi due fattori.
3) Collegamenti da e per Pechino. A fare la differenza, a quel punto erano i collegamenti tra le quattro sezioni rimaste e Pechino: avrei dovuto ragionare su distanze, numero di cambi necessari per arrivare a destinazione, tempistiche.
La mia scelta alla fine non è caduta su nessuna delle opzioni che ho menzionato, poiché una volta in ostello sono venuta a conoscenza di una valida alternativa, di cui vi parlo nel prossimo paragrafo. Aggiungo, tuttavia, che sulla mia scelta avrebbero pesato altri due fattori, conseguenza del fatto che in Cina ho viaggiato da sola e non era il caso di avventurarsi troppo:
4) Difficoltà di accesso alla muraglia e del percorso.
5) Isolamento della sezione.
Considerando tutto questo, se non avessi appunto trovato l’alternativa a cui accennavo, su tutte le opzioni, avrebbe vinto Simatai!
La mia scelta: la sezione segreta
Una volta arrivata a Pechino, in ostello, ho subito notato dei cartelli che pubblicizzavano un sezione definita ‘segreta’ della Grande Muraglia. Se quella sezione era appunto ‘segreta’, non doveva conoscerla nessuno o quanto meno doveva essere nota a pochi. Ciò significava innanzitutto evitare la folla che caratterizza alcune sezioni della muraglia. Ho quindi chiesto informazioni alla reception e mi è stato confermato quanto avevo pensato.

Il tour mi garantiva inoltre certezza sulle tempistiche: sapevo a che ora sarei partita, a che ora sarei arrivata a destinazione, quanto tempo avrei avuto per stare lì e quando era previsto il ritorno. Tutte questo, appena arrivata in Cina, per me era importante: non avevo ancora esperienza con bus/treni e per nulla al mondo avrei voluto rischiare di perdermi la Grande Muraglia o di vederla di fretta.
Ho poi verificato anche un altro aspetto che, come sapete, mi stava a cuore: la sezione segreta era completamente restaurata o comprendeva anche dei tratti senza interventi recenti? La risposta che ho ricevuto mi ha convinta e quindi ho prenotato!
Il giorno dopo, alle 7.30 del mattino, insieme ad una decina di persone che alloggiavano tutte nell’ ostello dove stavo anche io, sono salita su un minivan e solo due ore dopo ero lì, pronta a salire proprio sulla Grande Muraglia! Non so quante volte avevo sognato quel momento e finalmente era arrivato!
Un altro aspetto che mi è piaciuto del tour è il fatto che c’era sì una guida, che ci ha raggiunti appena arrivati alla Muraglia per dare informazioni su ciò che stavamo per vedere, ma che poi ci ha lasciati liberi di andare, ognuno con i suoi tempi!
Io non ero proprio l’ultima, ma quasi. Nei tratti in discesa procedevo spedita, in quelli in salita arrancavo, a volte fino a dovermi fermare. Prima di quel momento non avevo mai pensato a quanto sia meraviglioso che la muraglia serpeggi, su e giù, tra un’altura e l’altra!
Il tratto da percorrere non era particolarmente lungo: meno di 4km! Le cinque ore a disposizione, tuttavia, si sono rivelate adeguate per muoversi fino alla settima torre e tornare indietro, oltre che per vivere appieno il momento!
Non ho fatto in tempo a rientrare in ostello che già mi dicevo: <<Devo tornare!!!>>. E certamente tornerò sulla Grande Muraglia, magari prestissimo!
Prezzo del Tour: 280Y, compreso trasporto, guida, ingresso e pranzo.
Se vi interessa, potete prenotarlo presso il Leo Hostel, non so però se è possibile nel caso in cui alloggiate altrove. Verificate!
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Sono passata davanti al Leo Hostel diverse volte, quella zona mi piace un sacco ma forse è un po' troppo caotica per dormirci qualche giorno. Tu come ti sei trovata?
Io mi sono trovata piuttosto bene, tanto che ho deciso di tornare sempre al Leo Hostel alla fine del viaggio… Quella zona è piaciuta anche a me, proprio perché abbastanza movimentata… E' vero che la sera nelle camerate arrivava un po' di rumore da fuori, ma fino ad una certa ora e comunque era sopportabile…