Hai mai sentito parlare della Laguna di Guatavita? E di Eldorado? Sinceramente, prima che iniziassi ad Organizzare il viaggio in Colombia, rare volte ho sentito nominare la Laguna di Guatavita, mentre la parola Eldorado mi era già ben nota. Ecco, leggendo il post scoprirai che correlazione c’è tra il luogo e la parola che ho appena menzionato!
Secondo i più noti dizionari italiani, con Eldorado si intende il raggiungimento di una situazione invidiabile di benessere ed abbondanza. Si usa in espressioni come Essere L’Eldorado o Cercare l’Eldorado. Fin qui ci siamo, giusto?
E’ importante sottolineare, inoltre, che il termine è strettamente legato all’epoca delle grandi esplorazioni ed in particolare al momento in cui i conquistatori spagnoli hanno dato il via alla ricerca di una località ricchissima d’oro.
Per farla breve, quella località non l’hanno mai trovata, né i conquistatori spagnoli né altri dopo di loro, ma potrebbe essere la Laguna di Guatavita… A ragione? A torto? Perché non mi dici la tua nei commenti, dopo aver letto il post o dopo esserci stato di persona?
Di seguito troverai anche tutte le informazioni necessarie per visitare la Laguna di Guatavita partendo da Bogotà, qualora volessi dargli uno spazio all’interno del tuo Itinerario di viaggio in Colombia!

La Laguna di Guatavita – Informazioni di carattere generale
Per tanto tempo si è creduto che la Laguna di Guatavita altro non fosse che il cratere di un vulcano spento. Teorie più recenti sostengono invece che potrebbe trattarsi di una dolina, vale a dire una depressione creatasi in seguito al cedimento del terreno, ovviamente sempre in tempi lontanissimi.
Indipendentemente dalla sua formazione, poiché l’acqua non fluisce altrove, si è venuto a formare il bacino idrico che oggi possiamo osservare, nei suoi colori cangianti dall’azzurro più brillante al verde più intenso, a seconda della luce solare. Sai che ha un diametro di 1,5km ed un perimetro di 5km?
Da ricordare, inoltre, che è letteralmente incastonata tra le montagne ovvero tra le Ande della Cordillera Oriental. Si trova a nord-est di Bogotà, che dista poco più di 80km. Raggiungerla risulta dunque molto semplice, anche e soprattutto per una gita in giornata all’insegna della natura e della storia locale!
Stiamo parlando quindi della terra dei Muisca, una popolazione di cultura Chibcha, che da tempi immemori chiama casa le regioni colombiane di Cundinamarca (dove si trova la Laguna di Guatavita!) e di Boyaca. Dediti all’agricultura ed alla metallurgia, per questi ultimi la laguna era e continua ad essere un luogo sacro!
Nella loro lingua era Tombsa ovvero l’ombelico del mondo. Su di essa praticavano un rituale legato al culto del sole ed alla divinità Sue, che lo incarnava. Proprio da questo rituale deriva il mito dell’El Dorado o meglio – per completezza – dell’Indio Dorado!

La Laguna di Guatavita ed il rituale dell’Indio Dorado
Ma in che cosa consisteva esattamente il rituale che i Muisca praticavano sulla Laguna di Guatavita? Una volta compreso questo, saprai finalmente perché si parla di Eldorado, di El Dorado o, ancora, di Indio Dorado, con specifico riferimento proprio all’oro!
Inizio col dirti che il leader dei Muisca, preparato ad assumere il ruolo fin da bambino, era noto come Cacique. Ecco, ogni volta che si presentava la necessità di nominare un nuovo Cacique, la popolazione si preparava al rituale di cui stiamo parlando.
In particolare, in tale circostanza, il Cacique si cospargeva completamente di miele e di polvere d’oro, prima di salire su una zattera e raggiungere il centro della laguna. Una volta lì, si buttava in acqua, per omaggiare il sole (e quindi Sue), che stava per sorgere.
Chi lo accompagnava invece, allo stesso scopo, pare gettasse in acqua oggetti d’oro e pietre preziose, così come tutti coloro che assistevano alla cerimonia dalla riva. Anche tu a questo punto ti stai chiedendo cosa custodiscono i fondali?!
Ricorda tuttavia che riguardo a tutto questo non c’è certezza e che tutto ciò che ti ho appena raccontato rimane dunque nella dimensione del mito! Il poco che sappiamo lo abbiamo infatti appreso dai cronisti che erano al seguito dei conquistadores spagnoli. Anche i nativi di oggi sono una fonte, ma non forniscono testimonianze scritte, poiché la loro tradizione è giunta ai nostri giorni solo oralmente.
Sicuramente ti troverai a passare da Bogotà durante il tuo viaggio in Colombia! Non perderti il Museo del Oro, dove troverai in esposizione – tra gli innumerevoli reperti – proprio una piccola zattera tutta d’oro, che sembra alludere al mito dell’El Dorado! Penso di poter affermare che sia il pezzo più importante dell’intera collezione!

Il mito dell’El Dorado, tra realtà ed illusione…
Ogni mito, comunque, trova un qualche appiglio in quella che è la realtà dei fatti. Cosa posso raccontarti da questo punto di vista rispetto al mito dell’El Dorado? Beh, senz’altro, qualche evento che ha contribuito ad alimentare l’idea che sul fondale della Laguna di Guatavita ci sia un vero e proprio tesoro…
I Muisca hanno incontrato i colonizzatori spagnoli nel 1537 e, a quanto pare, Gonzalo Jiménez de Quesada è stato il primo conquistador ad essere venuto a conoscenza del rituale da loro praticato. A lui dunque si deve la diffusione di certe credenze.
C’è di più però, perché da quel momento si sono susseguiti tutta una serie di tentativi di prosciugare la Laguna di Guatavita, al fine ovviamente di mettere le mani sul tanto discusso bottino. Qualcosa, alla fine, è saltato fuori, ma… Che cosa?
I tenativi di recuperare l’oro sul fondale…
Già nel 1545 infatti Hernán Perez de Quesada, fratello di Gonzalo, e Lázaro Fonte hanno cercato di svuotare la laguna, semplicemente dotando di recipienti coloro che avevano incaricato di estrarre – letteralmente a secchiate – l’acqua dalla laguna. Incredibilmente, dopo pochi mesi, il livello dell’acqua si è abbassato di oltre 2m, ma la quantità d’oro e le pietre preziose recuperate si sono rivelate irrilevanti!
Nel 1580 ci riprovò Antonio de Sepúlveda. Quest’ultimo ha fatto scavare un canale, attraverso il quale intendeva convogliare l’acqua della laguna altrove. In questo modo riuscì ad abbassarne il livello di quasi 20m, ma ad un certo punto quel canale ha ceduto, causando un alluvione, nonché la morte di tante persone. In questo caso il numero di oggetti preziosi ritrovati, inviati in gran parte al re Filippo II di Spagna, si è rivelata un po’ più consistente, ma comunque non eccezionale!
Aggiungo che anche Alexander von Humboldt ha raggiunto le sponde della Laguna di Guatavita e che, una volta tornato in Europa, ha sostenuto che sul fondale a suo modo di vedere si troverebbero ancora un’infinità di reperti di altissimo valore. Questo però sulla base dell’esperienza di Antonio de Sepúlveda, che lo ha preceduto di diversi secoli!
Bisognerà poi aspettare il 1898. Quell’anno la Contractors Ltd. di Londra ha investito in un nuovo progetto, sempre volto a svuotare la Laguna di Guatavita. In questo caso l’intervento si è basato su una sorta di tunnel sotterraneo, che – finalmente! – ha portato all’obiettivo. Eliminata l’acqua, tuttavia, sul fondale è rimasto un pesante strato di fango e melma, che presto si è solidificato, rendendo vana la ricerca di eventuali reperti!


Visitare la Laguna di Guatavita
Con questa lunga premessa e tanti dubbi, spero di averti incuriosito almeno un po’ riguardo alla Laguna di Guatavita. Se dunque stai pensando di visitarla, continua a leggere, perché di seguito ti racconto come funziona.
Devi sapere, innanzitutto, che non si può esplorare l’area in modo indipendente. Una volta giunto sul posto ed acquistato il biglietto d’ingresso, sarai quindi assegnato ad un gruppo con guida.
Io ci sono stata nell’aprile 2022, in settimana. In quel frangente non ho trovato grande affollamento ed ho fatto la visita in compagnia di non più di 15 persone. Considera che nei weekend, durante i ponti e nei maggiori periodi di vacanza potrebbe essere diverso!
Detta così, di primo acchito, a molti l’esperienza potrebbe non andare a genio. Ti dico però che questo è uno di quei luoghi dove la guida – rigorosamente di origine Muisca – fa la differenza!
Racconta infatti della storia del luogo, degli usi e dei costumi della popolazione locale e soprattutto mette i visitatori a conoscenza di tutta una serie di aneddoti che fanno ridere a non finire!
Tutto questo mentre si cammina per circa 1h/1h30min lungo un sentiero non particolarmente impegnativo, ma che può fare sentire un po’ di affanno, perché in fondo si è pur sempre a 3000m!
Una volta raggiunta la laguna – che ripaga ogni sforzo! – la guida saluta ed i visitatori sono liberi di fermarsi nei vari punti panoramici e di proseguire sul sentiero che costeggia lo specchio d’acqua fino all’uscita.
Il parco della Laguna di Guatavita è aperto da martedì a domenica, nonché i lunedì festivi, dalle 8.30 alle 16. Il biglietto standard per gli stranieri ha un costo di 20500 pesos.
Cosa portare alla Laguna di Guatavita
Ti stai chiedendo come affrontare la visita alla Laguna di Guatavita? Di seguito ciò che ti consiglio di portare:
– Buone scarpe, perché il terreno potrebbe essere scivoloso, soprattutto se è piovuto;
– Giacca, perché comunque ad una certa altitudine le condizioni atmosferiche sono variabili;
– Crema solare, perché sarai più vicino al sole;
– Borraccia, perché le bottiglie di plastica sono vietate in tutte le aree protette della Colombia;
– Se vuoi portare degli snack, portali, ma all’ingresso del sito troverai delle bancarelle che vendono arepas, empanadas ecc.

Come arrivare alla Laguna di Guatavita…
A questo punto ti starai chiedendo anche come arrivare alla Laguna di Guatavita. Da Bogotà hai due opzioni:
⬩ Partecipare ad una gita in giornata
Generalmente non apprezzo molto questa opzione, ma visto che ero alla fine del mio viaggio in Colombia ed avevo poco tempo, ho dovuto ottimizzare. In questo modo comunque ho potuto visitare la Laguna di Guatavita e la Cattedrale di sale di Zipaquirà durante la stessa giornata. Non è certamente un’opzione economica (60Euro), ma essendo solo in due non è stato il tipico tour mordi e fuggi.
⬩ Muoverti per conto tuo attraverso una combinazione di autobus e taxi
Nel caso avessi tempo e volessi contenere i costi, c’è però anche un’altra opzione. Dal Terminal del Norte puoi prendere un autobus per Sesquille e, una volta a destinazione, puoi cercare un taxi per la Laguna di Guatavita. A bordo dello stesso autobus, in alternativa, puoi arrivare anche fino alla città di Guatavita e cercare il taxi lì.
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