Arrivata in Cambogia, a Phnom Penh, avevo bisogno di qualche giorno di mare. Non sono mai stata un tipo da spiaggia e non ho mai amato passare intere giornate in acqua o sdraiata su un lettino, ma quando mi metto in viaggio per un paio di mesi ad un certo punto sento proprio la necessità di fermarmi e i posti di mare sono ciò che cerco.
E così, dopo oltre un mese di viaggio, ho deciso di dirigermi verso la costa cambogiana, che quando sono partita a dire la verità non era neanche nei miei programmi. Poi però sono accadute tante cose (soprattutto in Vietnam), che mi hanno portata a stravolgere il mio itinerario e quindi a percorre strade a cui neanche pensavo o che pensavo di percorrere solo in parte.
Non intendo raccontarvi tutto quello che ho fatto nelle due settimane che ho trascorso tra Kep, Koh Tonsay, Kampot, Otres Beach e Koh Rong Samloem. Voglio solamente chiudere gli occhi e tornare, anche solo per un attimo, in tutti questi luoghi e appuntarmi le prime immagini che si fanno largo tra i miei ricordi…
*Kep è…
…Un enorme granchio dalle chele azzurre!
In realtà dovrei dire decine e decine di granchi dalle chele azzurre, quelli del mercato locale, pescati e immediatamente cucinati, che non sono riuscita a mangiare. Sapevo che in giornata sarebbero finiti nella pancia di qualcun’altro, ma dopo averli visti vivi e vegeti non ce l’ho fatta a farli buttare in pentola. E sì che non sono vegetariana!
…Granelli di sabbia tra le dita dei piedi!
Sì, i granelli di sabbia della spiaggia della città, che sentivo tra le dita dei piedi mentre seduta sul mio telo guardavo il mare, il primo mare che incontravo in Cambogia e che mi stava come ricaricando delle energie che avevo perso nelle settimane precedenti. Ecco, gli stessi granelli che il mare ha fatto scivolare via, riappropriandosene, quando ho iniziato a passeggiare lungo la battigia!
…Donne che nuotano vestite!
Donne giovani e di mezza età, con i loro bambini, in acqua, l’acqua salata del mare, che sguazzavano, ridendo, giocando, tutte completamente vestite. Attimi di vita quotidiana che possono apparire curiosi ai nostri occhi occidentali abituati ai costumi da bagno e ad un diverso rapporto con la nudità, un rapporto che varia al variare di latitudine e longitudine, che a mio parere non può né deve mai essere giudicato.


* Koh Tonsay è…
…Una signora in barca con mille sacchetti!
Ho raggiunto Koh Tonsay su una barchetta, di quelle di legno che si muovono spinte da un motore. Dire che era carica quando è partita è un eufemismo! Una signora è salita con un migliaio di sacchetti, pieni di frutta, verdura e quant’altro, forse perché sull’isola non c’è proprio nulla, solo qualche bungalow e un unico ristornate, che immagino andasse a rifornire.
…Un piccolo paradiso!
Koh Tonsoy non sarà l’isola più bella del Sud Est Asiatico e nemmeno della Cambogia, ma in quel momento, per me che ero alla ricerca di un angolo di mondo fuori dal mondo, era il massimo! Se continuo a scavare tra i miei ricordi mi vengono in mente palme altissime, spiagge semi-deserte e acqua limpida!
…Una scelta!
La scelta di Rachele e Rodolfo, una coppia di italiani sulla trentina che vivevano a Londra ed hanno scelto di lasciare tutto per attraversare Asia ed Australia in dieci mesi. Ho trascorso con loro una giornata, proprio sull’isola, riflettendo su certe scelte di vita e di viaggio. Inutile dire quanto apprezzi il confronto con altri viaggiatori!


*Kampot è…
…Un magnifico tramonto!
Una sera sono salita su una barca che mi ha condotta lungo il fiume, proprio per godere al meglio di quel momento che sembra tingere la città di rosso praticamente tutti i giorni. E quella sera, non appena è calato il buio, sono comparse anche decine e decine di lucciole ad illuminare la via!
…Un durian!
Il frutto puzzolente, sì, proprio il frutto puzzolente, che poi tanto puzzolente non è! Proprio a Kampot ho infatti provato il mio primo pezzetto di Durian, posto in cima ad una ricca macedonia che avevo ordinato in uno dei locali del centro. E proprio a Kampot mi sono trovata di fronte ad un enorme Durian che troneggia nel bel mezzo di una delle rotonde della città.
…Sale!
Cesti pieni di sale bianchissimo, sulle spalle di uomini minuti che lavoravano sotto un sole cocente che nei mesi in cui non piove fa evaporare l’acqua del mare, condotta nell’entroterra.
…Reti da pesca e pesce essiccato al sole!
Tipici dei villaggi cham, la cui popolazione, di religione mussulmana, è dedita alla pesca. Quei villaggi li ho visti passando in tuc tuc e mi ci sono fermata quando una mattina ho deciso di percorrere quella strada che porta fuori città in sella alla mia bici. Ricordo due donne, con il capo coperto, che intrecciavano i fili delle reti da pesca e poggiavano decine di pesci ad essiccare sotto il sole.
…Il pepe ancora verde!
Non avevo mai visto una piantagione di pepe, né avevo mai provato il pepe di Kampot, noto soprattutto in Francia in epoca coloniale. Il pepe era verde, di un verde intenso quando l’ho visto. Sembra infatti che i chicchi non fossero ancora pronti per la raccolta. Passeggiando tra le piante, immaginavo la cura ed il lavoro che richiedono, tutto manuale.




*Otres Beach è…
…Un bungalow ed un lettino sulla spiaggia
Ad Otres ho trascorso tutto il mio tempo in spiaggia. Giorno e notte ero lì, di giorno su un lettino, di notte nel bungalow. Mi muovevo solo per fare un bagno nel mare verde smeraldo del più quieto degli angoli di Sihanoukville. Non mi spostavo neanche per mangiare, perché il ristorante dell’ostello era proprio lì! Avevo bisogno di fermarmi per un po’ e quello era il posto giusto. Relax! Relax e ancora relax!
…La mia amica Blanca
In viaggio ho conosciuto molte persone, con le quali sono ancora in contatto, grazie a facebook e whatsapp. Blanca, conosciuta a Bangkok e poi rincontrata in due occasioni in Cambogia (a Phnom Penh prima e a Sihanoukville poi), la considero proprio un’amica e spero venga presto a trovarmi in Italia! Arrivate a Sihanoukville, dopo quasi due mesi di viaggio alle spalle, eravamo entrambe un po’ stanche e avevamo bisogno di riposo… Ricordo sempre con piacere i giorni che abbiamo trascorso in spiaggia!


*Koh Rong Sanloem è…
…La lunga spiaggia bianca di Saracen Bay
Se penso a Koh Rong Sanloem, mi viene in mente subito quella lunga spiaggia bianca dalla sabbia fine e dal mare cristallino! Sì, Saracen Bay è davvero un piccolo paradiso, assolutamente! Anche lì solo relax!
…Le buche di Priscilla
Chi è Priscilla? E’ una cagnolina di taglia media, molto dolce, ma anche molto furba. A M’Pay Bay ho incontrato di nuovo e per puro caso Rachele e Rodolfo ai quali Priscilla si è incomprensibilmente affezionata e legata, tanto da seguirli ovunque e arrivare a dormire davanti alla porta della loro camera. I due ragazzi si sono presi cura di lei nei giorni che hanno trascorso sull’isola, preoccupandosi persino di ciò che avrebbe fatto dopo la loro partenza. E poi? E poi hanno scoperto che Priscilla non è mai sola, perché salutati due padroni, ne cerca subito di nuovi, al porto! Come faccio a dimenticare le buche che Priscilla scavava in spiaggia cercando di prendere qualche granchio?
…La pupù di un bimbo al ristornate
A M’Pai Bay facevo colazione, pranzavo e cenavo praticamente sempre nello stesso posto, un ristorante gestito da una famiglia cambogiana. Sì, era uno dei pochi locali del villaggio, ma mi ero proprio affezionata alle signore e alle bambine. L’ultimo giorno mi hanno salutata con un gran sorriso ed un sonoro <<Bye bye!!!>>. E così me ne sono andata, guardando il bimbo che si trovava alle loro spalle, che poteva avere al massimo un paio d’anni: fatta la pupù tra i tavoli, anche lui mi stava salutando!


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