Huè è una città del Vietnam centrale, nota per essere stata capitale del Paese dal 1802 al 1945 ovvero durante il regno degli imperatori Nguyen. Numerosi sono i siti di interesse che ne raccontano la storia e che è ancora possibile visitare. Personalmente vi ho trascorso tre giorni, che credo siano il minimo indispensabile per farsi un’idea del contesto.
In questo post racconto come ho organizzato la mia visita e spero di darti qualche idea nel caso tu stia pensando di farvi tappa durante il tuo viaggio in Vietnam!
Giorno 1: il mio arrivo ad Huè
Il primo giorno è stato quello dell’arrivo. Partita da Tam Coc la sera precedente, sono giunta a destinazione verso le 10. Me la sono presa davvero con comodo: ho cercato l’ostello prenotato, ho fatto il check-in, mi sono sistemata ed ho riposato un po’, per poi uscire solo verso l’ora di pranzo.
Nel pomeriggio ne ho approfittato per capire come è organizzata Huè: è così che ho scoperto che è divisa in due metà dal Fiume dei Profumi, che su una sponda presenta buona parte delle attrazioni cittadine e dall’altra le strutture ricettive e di ricreazione.

Giorno 2: la mia visita alla cittadella di Huè
Il secondo giorno ho visitato la cittadella costruita tra il 1804 ed il 1833, che è senza dubbio il motivo principale di una visita ad Huè, tanto che nel 1993 l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità.
Le sue mura, che in sé e per sé già rappresentano un motivo di richiamo, si estendono per ben dieci chilometri e insieme ai bastioni e al fossato proteggono gli edifici ai quali ho dedicato l’intera mattinata.
In realtà ho trascorso gran parte del mio tempo nel cosiddetto recinto imperiale, vale a dire una sorta di cittadella all’interno della cittadella, la cui cinta muraria sfiora i tre chilometri per estensione e raggiunge i sei metri in altezza.
Purtroppo durante le guerre, contro i francesi prima e gli americani poi, la cittadella ha subito danni notevoli e oggi rimangono solo venti dei quasi centocinquanta edifici originari.
Ad ogni modo, all’interno del complesso, a cui si accede attraverso la porta Ngo Mon, detta anche porta del Mezzogiorno, ho avuto modo di visitare le seguenti strutture:
⇒ Il Palazzo di Thai Hoa, ovvero il Palazzo dell’Armonia Suprema, che si presenta come una grande sala sorretta da 80 colonne finemente decorate, che un tempo era la sede in cui si tenevano le cerimonie di corte.
⇒ La Città Purpurea Proibita, alla quale potevano accedere solo l’imperatore, le sue concubine e i servi eununchi, che si configura a sua volta come una cittadella.
⇒ Le Sale dei Mandarini, vale a dire le sale in cui questi ultimi si preparavano per gli eventi ufficiali che avevano luogo all’interno della cittadella.
⇒ Il Complesso del Tempio di To Mieu, al interno del quale si trovano il Padiglione di Hien Lam, le Nove Urne Dinastiche, il Tempio Hung To Mieu ed appunto il Tempio To Mieu.
⇒ La Residenza di Dien Tho, dove si trovavano gli appartamenti della regina madre e la sua sala delle udienze.
⇒ La Residenza di Truong San, completamente distrutta durante le guerre e ancora in ristrutturazione.


Giorno 3: la mia gita in barca lungo il fiume dei profumi
Durante la terza giornata ad Huè ho partecipato ad una gita in barca lungo il Fiume dei Profumi, che è stata l’occasione per visitare due delle tombe degli imperatori della dinastia Nguyen, la Pagoda di Thien Mu con la sua caratteristica torre ottagonale, un paio di templi minori ed una casa tradizionale.
Devo dire però che il mio interesse era tutto rivolto verso le tombe dei sovrani Tu Duc e Minh Mang, che sapevo essere particolarmente imponenti e sfarzose.
Pare che la prima sia stata voluta dallo stesso Tu Duc, che l’ha fatta costruire mentre era ancora in vita e che in un primo momento la usò come propria residenza.
Una volta in loco il primo edificio che ho incontrato è stato il Tempio Hoa Khiem nel quale Tu Duc viene venerato insieme alla moglie.
Mi sono quindi imbattuta nel Tempio Luong Khiem, all’interno del quale viene invece venerata Tu Du ovvero la madre di Tu Duc, per poi giungere al cortile d’onore presidiato da statue di cavalli, elefanti e mandarini e quindi al padiglione della stele dove si trova la lastra di marmo sulla quale Tu Duc avrebbe inciso i propri errori.
Una volta raggiunta la tomba di Minh Mang ho saputo che anche lui progettò la propria tomba, ma che fu il suo successore a farla costruire.
Come nell’altro complesso ben presto mi sono ritrovata nel cortile d’onore che presenta sempre diverse statue ed una stele e quindi nel Tempio dove l’imperatore e la moglie vengono venerati.


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