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Rio Dulce è un villaggio che si sviluppa sulle sponde del Lago Izabal, proprio là dove quest’ultimo si apre su un placido fiume che scorre fino al Mare dei Caraibi. La località in sé, a dire la verità, ha ben poco da dire: non è nulla più che una strada caotica, piena di camion, sulla quale sfrecciano venditori ambulanti e si affaccia qualche minimarket.

Eppure, qualche buona ragione spinge viaggiatori da tutto il mondo a transitare e a fermarsi in quell’angolo di Guatemala posto così a est da rappresentare quasi una deviazione all’interno degli itinerari più classici. Volete sapere quali sono quelle buone ragioni?

rio dulce guatemala

Relax

Come è possibile rilassarsi in un contesto come quello di Rio Dulce, dove traffico e folla hanno sempre la meglio? Ebbene, è possibile, alloggiando nel posto giusto.

In questo senso è importante scegliere una struttura situata fuori dal centro, dove è possibile trascorrere qualche ora su un’amaca, a ridosso della foresta o di un molo.

A questo proposito va ricordato che gli eco-lodge sul lago sono raggiungibili solo in barca e che è importante verificare in anticipo se i trasferimenti, almeno per il check-in ed il check-out, sono compresi nel prezzo.

In genere, poi, tutti gli alloggi che si trovano fuori dal centro abitato, hanno anche un ristorante ed è bene verificarne qualità e costo, poiché almeno colazione e cena si fanno in loco.

Personalmente sono stata al Tortugal, una struttura che davvero mi sento di consigliare.  

Natura e movimento: il Lago di Izabal in kayak

Il modo senz’altro più gradevole di scoprire lo scenario naturale intorno a Rio Dulce ed in particolare il suo lago, è in kayak.

Se non vi siete mai dati a questa attività, non preoccupatevi, è molto più facile di quanto possiate immaginare. Aggiungo solo che per me è stata la prima volta ed è andata benissimo!

Assecondando quelli che sono i propri ritmi, sarà possibile muoversi a filo d’acqua, immergersi completamente in quel contesto e apprezzarlo pienamente. Provateci e poi fatemi sapere come è andata!

Cultura: il Castillo de San Felipe

A Rio Dulce come avrete capito non c’è alcun edificio degno di nota: ci sono solo case molto semplici e spartane, dove vive gente del posto.

Se però si lascia l’abitato, ci si imbatte nel Castillo de San Felipe, che è l’unico vero gioiello di Rio Dulce, se ci si riferisce al suo patrimonio architettonico.

In realtà si tratta di una fortezza, costruita durante la dominazione spagnola per difendere la regione dagli attacchi dei pirati, e che solo in un secondo momento è divenuto una prigione, per essere poi abbandonata.  

Relax, natura e cultura: la gita in barca sul fiume fino a Livingston

C’è poi anche un’altra ragione per fermarsi a Rio Dulce, che unisce relax, natura e cultura: una gita in barca sul fiume fino a Livingston, ovvero il Caribe del Guatemala, culla della cultura garifuna.

Rio Dulce prende il proprio nome dal fiume (in spagnolo rio appunto!) che si getta nel Lago Izabal per poi scorrere fino a Livingston e gettarsi nel Mare dei Caraibi.

Chi ha la fortuna di compiere tutto il percorso tracciato dal verdognolo corso d’acqua, farà senz’altro un’esperienza incredibile: a bordo di una barchetta si troverà infatti a navigare dapprima tra mangrovie e minuscoli villaggi e poi tra le alte pareti di un canyon ricoperto da vegetazione tropicale.

E’ importante sapere che ci vogliono quasi tre ore per arrivare a destinazione e altrettante per tornare indietro, oltre al fatto che il costo dell’intera escursione si aggira intorno ai 200 quetzales a persona.

Ciò significa che una volta sbarcati a Livingston si avranno a disposizione solo tre ore, che certamente non sono sufficienti per farsi un’idea del posto.

Nel caso si voglia trascorrere più tempo sulla terra ferma, per cogliere qualcosa in più della cultura garifuna – che si tramanda nei secoli dai discendenti degli schiavi africani – è indispensabile fermarsi almeno un paio di notti.

Io mi sono accontentata di una gita in giornata e quindi di Livingston posso solo dirvi che è un raccolto ma vivace villaggio di pescatori, pieno di barche, gabbiani e pellicani, dove mi sarebbe piaciuto attendere almeno un tramonto ed un’alba seduta in riva al mare. E sì, perché no, perdermi tra le case della gente, che suona e balla allegramente quando non è al largo.

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Ti lascio anche questo link: I miei tre giorni a Rio Dulce…

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”