Un post di quelli pratici, di quelli in cui sono raccolte informazioni e consigli, è ciò che vi propongo oggi. E vi parlerò ancora di Seoul (anche se l’ho già fatto qui), di quella Seoul che mi è piaciuta tanto. Non sono infatti in vena di tante riflessioni stamattina. Non ho voglia di guardarmi dentro e di rivedere quello che è stato il mio percorso durante i giorni trascorsi in Corea del Sud. Per quello c’è tempo: nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, riprenderò a raccontare da dove ho lasciato.
Prima di partire avevo pensato di trascorrere ben sette giorni nella capitale e così effettivamente è stato: cinque giorni per visitare e cercare di vivere almeno un po’ la città e due per fare qualche escursione nei dintorni. Peccato che due giorni li ho praticamente trascorsi nel dormitorio dell’ostello in cui alloggiavo, a letto, a causa di un terribile mal di denti. Ecco, dunque, un itinerario per scoprire Seoul e qualche idea per delle escursioni in giornata! Pronti? Ripercorriamo insieme quelli che sono stati i miei passi?

Itinerario di cinque giorni per scoprire Seoul
⇒ Giorno 1
Appena sveglia ho raggiunto il Bukchon Hanok Village, che è un’aree di Seoul che ho apprezzato in modo particolare per l’atmosfera rilassata che vi si respira; passeggiando tra le oltre novecento abitazioni tradizionali che vi rimangono, non si può che avere l’impressione di essere fuori città.
Ho subito fatto un salto al Bukchon Traditional Culture Centre, per ritirare una cartina che si è rivelata utile per individuare i luoghi di interesse, oltre a qualche punto panoramico.
Mi sono portata quindi all’ingresso del Palazzo di Gyeongbokgung, da sempre il più importante dei cinque palazzi presenti in città, partecipando ad una visita guidata gratuita, senza tuttavia farmi mancare successivamente del tempo nel complesso per conto mio.
Mi sono quindi messa nuovamente in cammino: ho percorso il viale che si estende dall’entrata del Palazzo di Gyeongbokgung fino a Gwanghwamun Square, su cui sorgono imponenti le statue dell’Ammiraglio Yi Sun-sin, che ha riportato una serie di vittorie sui giapponesi, e del Re Sejong, che ha governato tra il 1418 e il 1450.
Una volta giunta ai piedi di un’enorme conchiglia blu e rossa – un’installazione che rappresenterebbe la primavera – mi sono concessa qualche momento di relax, in quella che oserei definire una vera e propria oasi cittadina: Cheong-gye-cheon. Si tratta di un’area verde, con tanto di cascate e cascatelle, attraversata da un canale che scorre nel bel mezzo della città per quasi 6km.
Quando il sole stava per tramontare, sono tornata tra i grattacieli ed ho raggiungete il Mercato di Gwangjang con l’intenzione di provare qualche specialità locale!




⇒ Giorno 2
Ho iniziato la giornata visitando il Palazzo di Changgyeonggung in autonomia. Alle 10.30, invece, è stata la volta della visita guidata in inglese, sempre gratuita, al Palazzo di Changdeokgung e al suo giardino segreto: tra i vari complessi di questo genere, visitabili in città, è senza dubbio il più bello! Ho dato quindi un’occhiata (veloce!) anche al Palazzo di Deoksugung, prima di fermarmi sulla cosiddetta Seoul Plaza, che spesso ospita eventi di vario genere. L’ultima tappa? Il Mercato di Namdaemun, dove ho trovato di tutto un po’!




⇒ Giorno 3
Sveglia presto per raggiungere il War Memorial di Seoul (di cui ho scritto qui). Per la visita è stata necessaria mezza giornata: c’è una parte esterna, dove mi sono imbattuta in vari monumenti che commemorano chi ha vissuto la Guerra di Corea tra il ’50 ed il ’53, oltre che in pezzi di artiglieria impiegati appunto in quegli anni; e poi c’è la parte interna, con un museo che si sviluppa su diversi piani, dedicato alla storia militare del Paese, che pone particolare enfasi sull’ultima guerra combattuta.
Nel pomeriggio sono giunta ai piedi del Monte Namsan, su cui sorge la N Seoul Tower, che sembra presidiare la città. Sono salita con la funivia e sono scesa a piedi, godendo di belle visuali sulla città e di una pace che non tutte le metropoli offrono. Il sentiero si è rivelato facile facile.
Prima di tornare in ostello/hotel, mi sono fermata al Namsangol Hanok Village, nel quale ho potuto ammirare cinque abitazioni tradizionali, tra l’altro anche all’interno. Anche qui ho preso parte ad una visita guidate gratuita in lingua inglese.


⇒ Giorno 4
Come già detto, purtroppo, io a Seoul un quarto giorno non ce l’ho avuto, perché stavo male. Cosa mi sono persa? La mia intenzione era quella di visitare il quartiere Gangnam!
⇒ Giorno 5
Ultimamente, quando visito delle grosse città, tendo a regalarmi un giorno in più, un giorno senza programmi, per cercare di vivere almeno un po’ il luogo. In genere torno laddove sono già stata, senza fretta però, senza dover tenere d’occhio l’orologio perché altrimenti mi perdo qualcosa. Provate anche voi a darvi un po’ di tempo extra!
Escursioni in giornata da Seoul…
Se dopo cinque giorni avete ancora tempo da trascorrere a Seoul, sappiate che si presta benissimo come base per escursioni in giornata. Io, tenendo come base la capitale, ho scelto di farne due:
⇒L’Isola di Muuido, per un po’ d’aria di mare e un bel trekking, di cui ho scritto in Io, la natura di Muidoo e una nuova consapevolezza;
⇒Suwon e le mura della Fortezza di Hwaseong di cui puoi leggere in Una gita fuori porta a Suwon....
Vi sono tuttavia anche altri luoghi che potete raggiungere dalla capitale coreana. Oltre ai due appena citati ci tengo a segnalarvi:
⇒Incheon, dove si trova l’aeroporto, ma anche quelli che sembrerebbero un bel porto e un bel quartiere cinese;
⇒La DMZ ovvero la cosiddetta Demilitarized Zone, la linea di confine che divide la Corea del Sud e la Corea del Nord. Sinceramente non me la sono sentita di prendere parte ad un tour per vedere cosa succede oltre confine, con tanto di binocolo. Ognuno però decide per se.
Muoversi a Seoul e dintorni
Muovermi in una metropoli non mi ha mai dato problemi: per me è sufficiente avere una cartina della metropolitana / linee dei bus e una della città con qualche punto di riferimento.
Prima di partire pensavo che i caratteri coreani potessero mettermi in difficoltà, invece, non c’è mai stata la necessità di confrontarsi con quel sistema di scrittura: sui mezzi pubblici, un po’ ovunque (non solo a Seoul, ma in Corea del Sud in generale), ho infatti trovato indicazioni in inglese.
A dire la verità, poi, a Seoul, i mezzi pubblici li ho usati davvero poco. I primi due giorni, partendo dalla zona a est rispetto al Palazzo di Changgyeonggung (fermata della metro Hyehwa) non ho proprio avuto necessità di avvalermi di metropolitana/bus. Ho lasciato l’ostello a piedi e sono tornata a piedi. Questo per dirvi che le distanze da percorrere non sono proibitive, se si considera quello che è il cuore della città. Il terzo giorno invece ho usato la metropolitana per arrivare al War Memorial e da lì fino ai piedi del Monte Namisan, oltre che per tornare in ostello in serata.
Anche per fare le due escursioni in giornata mi sono avvalsa dei mezzi pubblici. Per raggiungere l’Isola di Muuido, ho preso la metropolitana fino all’aeroporto di Incheon e poi lì un autobus fino al porticciolo da cui partono i traghetti. Per arrivare a Suwon, invece, è stata sufficiente la metropolitana.
Ci tengo a sottolineare che è utile all’arrivo acquistare una T-money card: è una carta ricaricabile che si può usare a Seoul (ma anche in altre città coreane) per salire su metropolitana e autobus; il vantaggio sta nel fatto che non si devono acquistare continuamente biglietti singoli (che tra l’altro costano 100 W in più) e nell’adeguamento automatico della tariffa nel caso si cambi linea.
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Ciao! Non so se ti ricordi, sono la ragazza che quest'estate andrà in Corea, avevamo chiacchierato un po' in uno dei gruppi di viaggi su facebook! Bel post, mi sta dando tante idee su cosa vedere a Seoul! Tu in che quartiere hai alloggiato? Perchè sto guardando adesso, ma essendo così grande sono un po' indecisa!
Ciaoooooo! Certo che mi ricordo! Mi sembra fosse il gruppo Viaggiare con il Cuore, giusto? 🙂 Io ho alloggiato in un ostello non lontano dal Palazzo di Changgyeonggung, vicinissimo alla fermata della metropolitana Hyehwa. Non mi sento di consigliarti la struttura però: non è un granché! La zona comunque è comoda: come ho scritto nel post io ho usato pochissimo i mezzi pubblici perché la maggior parte dei siti di interesse era relativamente vicina. Grazie per il commento! Mi fa sempre piacere interagire con chi legge! Se hai altre domande, scrivimi pure! Intanto, spero di esserti stata utile! 🙂