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Ci sono finita per caso lassù, sul tetto di una chiesa sconsacrata di cui purtroppo non ricordo il nome. E così, sempre per caso, Sucre si è palesata ai miei occhi in tutta la sua bellezza: una volta risalite le scale, il candore degli edifici di epoca coloniale della capitale storica della Bolivia mi ha infatti al contempo abbagliata e sbalordita. Strizzavo gli occhi, cercando di capire se ciò che vedevo fosse reale, e già sentivo quella sana irrequietezza che mi assale ogni volta che arrivo in un luogo dal quale mi aspetto molto.

Tre delle ragazze con cui avevo condiviso il tour nel Salr de Uyunimi avevano contattata, nella speranza che potessimo trascorrere ancora qualche ora tutte insieme. L’occasione si è presentata proprio a Sucre, mentre scendevo dall’autobus che da Potosì mi ha portata in città. E’ così infatti che all’ora di pranzo ci siamo incontrate in un piccolissimo ristorante, che non avevo idea si trovasse… nel sagrato della chiesa appunto! 

Quel giorno si è rivelato ricco di sorprese, anche perché ho lasciato spazio al caso, come spesso capita quando viaggio per lunghi periodi ed ho tanto tempo a disposizione. Nei giorni successivi ho cercato però di conoscere più a fondo la ciudad blanca, scoprendo edifici e monumenti che parlano di storia coloniale ma soprattutto di indipendenza e orgoglio nazionale.

In questo post vi racconto dell’importanza di Sucre dalla sua fondazione ad oggi e soprattutto del suo ruolo nel determinare le sorti della Bolivia come Stato sovrano. Non mancano poi spunti riguardo a cosa vedere nel centro storico ma anche al di fuori di esso. Pronti a partire? Tranquilli! Questa volta vi porterò a soli 2750m, non vi mancherà il fiato e non sentirete freddo! Anzi, vi assicuro che troverete una città piacevole, pulita ed ordinata!

sucre bolivia

Cenni storici sulla città di Sucre…

> Le origini di Sucre…

L’attuale Sucre è stata fondata nel 1538 dai colonizzatori spagnoli nella Bolivia centro-meridionale ed in particolare nella valle di Choque-Chaca. E’ sorta proprio là dove una popolazione pre-incaica centinaia di anni prima aveva stabilito il proprio insediamento, chiamato Charcas ovvero montagna d’argento.

> L’epoca coloniale…

Le fondamenta della città sono state gettate per volere del noto conquistatore Francisco Pizarro. Quest’ultimo non solo ha sottomesso gli Inca – che hanno occupato la zona già dalla metà del XIV secolo – ma è colpevole anche del loro sterminio. Allo scopo egli incaricò Pedro de Anzures, che diede vita alla Ciudad de la Plata de la Nueva Toledo.

Il nuovo centro iniziò immediatamente a prosperare, anche grazie al legame con la vicina Potosì e alle miniere d’argento  del Cerro Rico. Nel 1559 aveva già un’importanza tale che Filippo II vi stabilì la cosiddetta Real Audiencia de Charcas. Stiamo parlando di un organo che doveva essere d’ausilio al governo coloniale di Lima nella gestione degli interessi spagnoli nel continente sudamericano.

> Sucre verso l’indipendenza…

Un momento saliente nella storia di quella che oggi conosciamo come Sucre coincide senza dubbio con la fondazione dell’Università di San Xavier e della Scuola di Legge dell’Accademia Carolina, rispettivamente all’inizio ed al termine del XVIII secolo. Le idee che hanno portato la Bolivia (e successivamente anche altre realtà del Sud America) all’indipendenza, hanno trovato terreno fertile per il loro sviluppo proprio in questi istituti.

La prima rivolta contro la Corona spagnola scoppiò il 25 maggio 1809 e fu segnata dai rintocchi del campanile della Basilica di San Francisco. A questo proposito vi segnalo la possibilità di vedere, all’interno dell’edifico, la campana che proprio in quel frangente fu percossa e – pare – si ruppe. Ecco, secondo me è una di quelle cose imperdibili quando si visita Sucre, in quanto simbolo dell’inizio della lotta per la libertà!

> La Repubblica…

Sedici anni più tardi – precisamente il 6 agosto 1825 – la Bolivia ottenne finalmente l’indipendenza, siglata nella cosiddetta Casa de la Libertad, che rappresenta un altro must durante una visita alla città, almeno per chi in viaggio sente sempre il bisogno di approfondire fatti storici di una certa rilevanza. E’ in quel frangente che il Paese assunse il suo nome attuale, in onore del suo più importante libertador, Simon Bolivar, che tuttavia rifiutò la carica di presidente. Quel giorno inoltre la Ciudad de la Plata de la Nueva Toledo fu ribattezzata Sucre e divenne capitale del nuovo Stato, guidato dal maresciallo venezuelano Antonio José de Sucre che invece accettò il compito affidatogli.

Il 1898 è stato un altro anno cruciale per la città, che – meno prospera che in passato – si è trovata a dividere il titolo di capitale con La Paz. Da allora, la situazione non è più mutata, tanto che Sucre ospita ancora il Parlamento e la Corte Suprema, mentre La Paz il Governo.   

piazza
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Cosa fare nel centro storico di Sucre

Quando ho scorto Sucre dall’alto, in tutta la sua eleganza, non stavo più nella pelle. In altre parole, non vedevo l’ora di addentrarmi nelle strade e nelle viuzze della città, tutelata dall’UNESCO dal 1991 anche grazie al suo immenso patrimonio architettonico. Ma cosa ho trovato nel centro storico?

⬧ Una pianta a scacchiera tipica di molte città coloniali del Nuovo Mondo

Come molte città dell’America Latina fondate dagli spagnoli, anche Sucre ha una struttura a scacchiera, che si è sviluppata intorno ad una piazza centrale, attraverso la progressiva aggiunta di quadras. Alla luce di questo, appare palese che è praticamente impossibile perdersi e che girovagare è un vero e proprio piacere!

⬧Bianco, bianco e ancora bianco

All’inizio del post vi avevo anticipato che Sucre è nota anche come La ciudad blanca. Effettivamente il bianco è la tonalità predominante dei palazzi, delle chiese, dei monasteri ed in generale di tutti gli edifici della città, che proprio per questo risulta molto armoniosa. Se proprio devo dirla tutta, rientra a pieno titolo tra le città coloniali che più ho apprezzato durante i miei viaggi in America Latina!

⬧Plaza 25 de Mayo

Il centro del centro? Plaza 25 de Mayo! E’ il luogo perfetto dove iniziare la visita, soprattutto se si intende respirare a pieni polmoni l’aria che tira in città. E’ sempre molto animata da venditori ambulanti ma anche da gente del posto che la considera come un vero e proprio luogo d’incontro, per fare due chiacchiere, al cospetto della statua di Don Antonio José  de Sucre.  

⬧Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe. La

La Cattedrale di Sucre, che sorge su Plaza 25 de Mayo, è senz’altro il luogo di culto più importante della città. La sua costruzione richiese oltre un secolo e mezzo. Proprio per questa ragione è possibile osservarvi una certa commistione di stili, che spaziano dal rinascimentale al barocco. Proprio di fianco, non perdetevi la Cappella dedicata sempre alla Madonna di Guadalupe.  

⬧Casa de la Libertad

Ho già fatto cenno alla Casa della Libertad nel precedente paragrafo e come potete intuire ha un grande valore storico, poiché è il luogo dove è stata firmata la dichiarazione d’indipendenza della Bolivia. Attualmente è un museo, al quale si può accedere prendendo parte ad una visita guidata della durata di un’ora e mezza. Al suo interno sono custoditi oggetti che riassumono perfettamente il percorso che ha condotto il Paese a conquistare piena autonomia dalla Spagna. Tra questi la prima copia della Costituzione. Non mancano inoltre ritratti dei presidenti eletti finora ed altre opere d’arte dal grande valore, così come fotografie d’epoca.

⬧Parque Bolivar

Nel bel mezzo del centro storico si trova il Parque Bolivar, che altro non è che una bella area verde, con tanto di aiuole, viali alberati, fontane e persino una Tour Eiffel rossa in miniatura! Nei dintorni vale la pena anche dare un’occhiata al Teatro Gran Mariscal (così chiamato sempre in onore del Maresciallo Don Antonio José de Sucre!), che in genere ospita gli eventi culturali più rilevanti del Paese.

⬧Mercato

Amo i mercati ed ovunque vado cerco di non perdermeli. In Bolivia non ho fatto eccezioni. Capire cosa offre la terra, così come comprendere cosa mangia la gente, per me è fondamentale e credo lo sia per chiunque abbia un certo approccio al viaggio. Al mercato di Sucre si trova di tutto e di più, dalla frutta alla verdura, dalla carne alle erbe e si possono persino assaggiare piatti tipici! Il bello, soprattutto se ci si ferma per un po’, sta nel trovare una casera dalla quale tornare e ritornare, per acquistare una carota e due zucchine, ma soprattutto per farsi raccontare… tante cose!

⬧Piazza de la Recoleta

Salendo salendo, tra bancarelle che sfoggiano artigianato e souvenir, ad un certo punto, si arriva alla Piazza de la Recoleta, che con le sue arcate, una bella fontana ed un monastero francescano risalente ai primi anni del XVII secolo è davvero un gioiellino. Senza contare poi il panorama che si gode da lassù! Ecco, uno degli angoli che in assoluto ho preferito a Sucre!

⬧ MUSEF e ASUR

Tra gli svariati musei che la città offre, ho scelto di visitare il MUSEF (Museo Nazionale di Etnografia e Folklore) e l’ASUR (Museo di Arte Indigena). Mi premeva infatti approfondire tematiche strettamente legate alla cultura delle popolazioni locali. Devo dire che ho apprezzato molto entrambi gli spazi, che si sono rivelati estremamente esaustivi ed hanno soddisfatto la mia curiosità. Nel primo museo ci si imbatte nella multiculturalità della Bolivia, che viene declinata a seconda del territorio e delle diverse epoche, con l’ausilio di oggetti davvero interessanti, spesso legati ad eventi o festività, celebrati attraverso musica e danza. Il secondo museo è invece dedicato completamente alla tessitura, che è concepita e presentata come una vera e propria arte ed effettivamente ciò che è possibile ammirare è davvero straordinario.

Concludo questa lista di cose da vedere a Sucre, sottolineando che non vuole affatto essere esaustiva. Ecco, prendetela come un punto di partenza, perché la città offre davvero molto altro sia in termini di edifici e monumenti che di curiosità! A voi andare oltre!

sucre bolivia
Sucre Bolivia
mercato

Cosa fare al di là del centro storico di Sucre

A Sucre ho trascorso quattro giorni, facendo però anche qualche gita fuori porta. A cosa mi riferisco?

⬧Visita a Cal Orck’o ovvero un sito paleontologico a pochi chilometri dalla città. Al suo interno si trovano oltre cinquemila impronte di dinosauro fossilizzate, riconducibili a quasi trecento specie diverse;  

⬧Trekking sull’Inca Trail, passando attraverso il Cratere di Maragua, fino a raggiungere le orme di dinosauro fossilizzate di Niñu Mayu (per saperne di più leggi Trekking sulla Cordillera de los Frailes: Strada Inca, Cratere di Maragua e orme di dinosauro in un solo giorno!).  

Aggiungo solo che, sempre tenendo come base Sucre, è possibile fare una gita al mercato di Tarabuco. Personalmente non ci sono stata, perché si tiene solo di domenica ed io ero in città in giorni diversi. Nel caso aveste la possibilità di trascorrervi qualche ora, senza stravolgere i vostri programmi, fateci un pensierino, tenendo comunque in considerazione che non si tratterà del luogo più genuino della Bolivia.

Oltre Sucre…

Riguardo alla Bolivia potete leggere anche:

> Bolivia: itinerario di 1 mese zaino in spalla

> Salar de Uyuni, Bolivia – 10 domande sul tour!

> Potosì, Bolivia: le miniere e lo sfarzo coloniale

> Samaipata, il villaggio più colorato della Bolivia

> La Paz, cosa fare nella capitale degli aymara

> La Paz: cosa fare nei dintorni

> Lago Titicaca, cosa fare tra Bolivia e Perù

> Tiwanaku, visita al sito archeologico

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12 Replies to “Sucre, cosa fare nella capitale storica della Bolivia”

  1. Che bello!! Sì ci voglio andare in Bolivia… Ce l'ho da tanto sulla mia lista. Spero veramente di riuscire ad andarci nel 2022. Mi sto organizzando fin da ora. Bellissime le tue foto!!

  2. Grazie Moira! Sono sicura che riuscirai ad organizzarti! Ahahah… Anche tu fai programmi di viaggio così a lungo termine?! Bello sapere che sono in buona compagnia!!

  3. Quando ero stata in Perù volevo aggiungere una settimana in Bolivia ma ho fatto bene a non farlo, offre davvero così tante cose da vedere che merita un viaggio di almeno due settimane. Ritornerò per leggere del tuo trekking, visto che piace anche a me fare escursioni.

  4. Hai fatto bene Stefania, la Bolivia merita senz'altro più di una settimana! Mi fa piacere che ripasserai! Pubblicherò il post oggi o al massimo lunedì!

  5. Anch'io voglio andare in Bolivia!!! Chissà che bel viaggio! Questa cittadina sembra poi davvero interessante!

  6. Veronica ti auguro di andare in Bolivia il prima possibile e di passare da Sucre, dove imparerai davvero molto sulla storia coloniale e repubblicana del Paese…

  7. Non conosco la Bolivia ma mi aspettavo città caotiche, invece Sucre è tranquilla e bellissima con molti posti da visitare, grazie delle info

  8. Una terra che conosco davvero pochissimo
    Mi ha affascinato il tuo scritto e soprattutto l’aspetto storico
    Grazie

  9. effettivamente Cristina in bolivia ci sono anche citta' caotiche, ma sucre e' un mondo a parte…

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”