Immaginavo il tour che da San Pedro de Atacama mi ha condotta fino al Salar de Uyuni, in Bolivia, come una delle più grandi avventure che il Sud America potesse regalarmi. Effettivamente quei giorni si sono rivelati di un’intensità tale che hanno di gran lunga superato tutte le mie aspettative. Ho infatti avuto la fortuna di attraversare luoghi surreali, dalle condizioni climatiche e ambientali estreme: i miei occhi hanno potuto scorgere lagune di colori straordinari, montagne di un’imponenza difficile da descrivere, villaggi minuscoli come un granello di sabbia (o forse dovrei dire di sale!) nel bel mezzo di quelli che si sono rivelati degli immensi deserti, sferzati dal vento, dalla neve, ed animati da vigogne, armadilli e pochi, pochissimi, esseri umani.
In questo post vi racconto come è andata, riproponendo al contempo alcune delle domande che mi sono posta prima di buttarmi in questa incredibile esperienza. Il mio scopo non è infatti puramente narrativo: troverete certamente qualche aneddoto, ma soprattutto informazioni che vi consentiranno di iniziare a pensare al vostro personale viaggio da quelle parti.

1) Cos’é il Salar de Uyuni?
Sono sicura che da appassionati viaggiatori sicuramente avrete già visto decine e decine di foto del Salar de Uyuni e che ormai saprete anche di cosa si tratta. Ebbene sì, con i suoi 10.582 kmq, rappresenta il più grande deserto di sale esistente al mondo! Aggiungo che si è formato in epoca preistorica grazie all’evaporazione di un lago salato.
2) Dove si trova il Salar de Uyuni e come ci si arriva?
Il Salar de Uyuni si trova nella parte sud-occidentale della Bolivia, ad un’altitudine di circa 3650m. Dovete sapere che nonostante – a livello turistico – sia uno dei luoghi più noti del Paese, rimane ancora una delle aree più remote ed isolate dello stesso, come tutta l’area della Riserva nacional de fauna andina Eduardo Avaroa, della quale fa parte.
Al suo interno interno mancano infatti delle vere e proprie strade ed è possibile muoversi esclusivamente in 4×4 su delle piste, che di fatto sono degli sterrati, dal fondo spesso molto irregolare. Non c’è inoltre alcun tipo di segnaletica stradale e riesce ad orientarsi solo chi veramente conosce e sa leggere il paesaggio.
Va da sé che il fai da te è assolutamente sconsigliato ed è indispensabile un driver, possibilmente esperto. Vi dico solo che durante il tour a cui ho preso parte la guida ha raccontato che un paio d’anni fa una famiglia boliviana è partita per conto proprio e non è più tornata a casa!
3) Durante il tour nel Salar de Uyuni è possibile comunicare con il resto del mondo?
Se non potete rinunciare a telefono e connessione nemmeno per pochi giorni, allora il tour nel Salar de Uyuni non fa per voi! Scherzi a parte, perché si tratta di un must per chi fa un viaggio in Bolivia, dovete sapere che è possibile comunicare solo via radio. Tenete in considerazione questo aspetto, nel caso in cui prima di partire voleste avvisare qualcuno che per un po’ non sarete raggiungibili. Personalmente quando sono in viaggio sento più volte al giorno Gianluca e trascorrere quasi tre giorni senza sentire la sua voce mi è pesato moltissimo!



4) E l’itinerario?
L’itinerario in sintesi…
Come già sapete, io sono partita da San Pedro de Atacama ed in tre giorni sono arrivata ad Uyuni. L’itinerario proposto dalle agenzie che organizzano il tour dalla cittadina cilena, molto sinteticamente, è questo:
– I giorno: Laguna Blanca, Laguna Verde, Geyser Sol de Mañana e Laguna Colorada
– II giorno: Laguna Misteriosa e Canyon dell’Anaconda
– III giorno: Alba nel Salar de Uyuni, Isola Incahuasi e Cimitero dei treni
L’itinerario nel dettaglio…
Il primo giorno…
Generalmente ci si mette in marcia intorno alle 8 del mattino, per raggiungere la frontiera solo un’ora più tardi. Poiché le condizioni meteo il giorno della mia partenza non erano particolarmente favorevoli ed il passo di Hito Cajon era chiuso, prima dell’alba ero già per strada. Anziché risalire immediatamente le Ande, il driver è infatti passato da Calama e in tre / quattro ore è giunto nel luogo dove le agenzie cilene e boliviane di fatto si scambiano i passeggeri.
E’ così che, dopo aver facilmente espletato le formalità di uscita/ingresso, sono salita sulla jeep di Guillermo, il signore sulla cinquantina che ha condotto la restante parte del tour! Oltre a me c’erano altre quattro ragazze, tutte europee ma di diverse nazionalità. C’era anche un ragazzino inglese di appena 18 anni che non si è ben capito come sia potuto finire nel gruppo!
Poiché il viento blanco (in altre parole una fortissima corrente mista a neve) continuava a soffiare molto intensamente, quel giorno tutti insieme abbiamo deciso di non spingerci oltre la Laguna Blanca e la Laguna Verde e di rinunciare ai Geyser Sol de Mañana e alla Laguna Colorada. E’ stato un vero peccato, ma con il senno di poi credo che siamo stati fortunati ad avere un driver che ci ha messi di fronte alla scelta, facendoci comprendere i rischi ai quali saremmo andati incontro. Aggiungo solamente che ad un certo punto abbiamo fatto una sorta di testa coda, ci si siamo ritrovati su due ruote per almeno un paio di secondi e per poco non ci siamo ribaltati, come è invece successo ad altri due veicoli! Ricordo ancora le parole di Guillermo: <<Se volete io vi porto, perché è il mio lavoro, ma ho famiglia e credo anche voi!>>.
Il secondo ed il terzo giorno…
Il secondo ed il terzo giorno sono andati invece come da programma e fortunatamente nulla è andato storto! Le passeggiate per arrivare alla Laguna Misteriosa, al punto panoramico dal quale godere dello spettacolare Canyon dell’Anaconda e, prima ancora, di tutta una serie di formazioni rocciose dalle forme stravaganti, sono state abbastanza piacevoli, visto il clima finalmente un po’ più mite. Lo stesso vale per la visita al Salar de Uyuni. Proprio su quest’ultimo – emozionatissima! – ho finalmente visto sorgere il sole, prima di raggiungere l’Isola Incahuasi, dalla cui sommità mi sono davvero resa conto dell’estensione del deserto di sale.
Altre informazioni sull’itinerario…
Ripeto che il tour a cui ho partecipato è partito da San Pedro de Atacama, in Cile, ed è terminato ad Uyuni, appunto in Bolivia, tre giorni più tardi. Da Uyuni ho poi proseguito da sola, seguendo l’itinerario di cui vi ho parlato nel post Bolivia zaino in spalla: il mio itinerario di (quasi) un mese, tante informazioni e tutti i costi. Chi avesse la necessità al termine del tour di tornare al punto di partenza, sappia che è assolutamente fattibile. Bisogna solo mettere in programma un giorno in più: nel momento in cui acquisterete il tour vi basterà chiedere questa opzione.
Per completezza aggiungo che è possibile fare questo tour anche al contrario ovvero partendo da Uyuni e arrivando a San Pedro de Atacama, sempre in tre giorni.
Segnalo inoltre i tour in partenza da Tupiza, sempre in Bolivia. Durano quattro giorni, costano qualcosina in più ma offrono un itinerario un po’ più ampio.



5) Dove si dorme durante il tour?
Vi ricordate che vi ho detto che per muoversi da San Pedro de Atacama a Uyuni è meglio evitare il fai da te? Ecco, oltre alle considerazioni di prima, tenete presente anche che lungo il percorso ci sono pochi alloggi; questi tra l’altro si riempiono facilmente, soprattutto in periodi di alta stagione, perché i gestori collaborano con le numerosissime agenzie che organizzano i tour.
Condizioni degli alloggi…
In generale sappiate che dovete partire muniti di grande spirito di adattamento. Le strutture in cui è possibile dormire la prima notte sono infatti davvero (!!!) spartane. Più nello specifico, dovete immaginare delle abitazioni – non si tratta infatti di hotel – che si trovano nei rari villaggi che si incontrano lungo il tragitto. Ovviamente mancano riscaldamento, acqua calda ed il bagno si trova all’esterno. Se non fosse per l’altitudine e per temperature che spesso scendono di diversi gradi sotto lo zero, tutto questo potrebbe anche apparire trascurabile. Non lo è però in quel lembo di Bolivia, dove ad una cert’ora ci si mette a letto con tanto di sacco a pelo, completamente vestiti!
Chiaramente poi non dovete aspettarvi una camera tutta per voi. Con grande probabilità vi troverete infatti a condividere lo spazio che vi sarà messo a disposizione con gli altri partecipanti. Da questo punto di vista penso di essere stata tutto sommato anche abbastanza fortunata. Al mio gruppo sono state infatti assegnate due camere con tre posti letto (ed una presa della corrente che ha funzionato almeno per qualche ora).
Gli hotel di sale…
L’ultima notte, invece, si dorme in hotel costruiti interamente con mattoni di sale. Si tratta in questo caso sempre di strutture semplici, ma sicuramente meno essenziali rispetto a quelle in cui ci si trova a dormire la prima notte. E’ vero che non c’è riscaldamento, ma nella sala comune la sera ho potuto sedermi – giocando a carte! – vicino ad una stufa. E’ vero che per utilizzare l’acqua calda bisogna pagare un paio di euro, ma ho finalmente potuto fare una doccia. E di notte, se avessi avuto la necessità di usare la toilette, avrei potuto farlo senza dover uscire!
6) Ed i pasti durante il tour nel Salar de Uyuni?
Vi ho già detto di Guillermo ovvero del driver. Ebbene è stato anche l’addetto ai pasti durante il tour nel Salar de Uyuni! Lui si è infatti sempre preoccupato di allestire il banchetto della colazione e la tavola per il pranzo, servendo pietanze preparate e ritirate nei villaggi nei quali ci siamo fermati durante il tragitto. Le due cene invece sono state cucinate e servite rispettivamente dalla famiglia che ci ha ospitati la prima notte e dal personale dell’hotel di sale dove abbiamo dormito la seconda notte. In generale aspettatevi di mangiare tanta quinoa, tanto riso e tanto pollo!
7) Quanto costa il tour da San Pedro de Atacama a Uyuni?
Per il tour di 3 giorni e 2 notti da San Pedro de Atacama a Uyuni ho speso circa 130 Euro. Da quello che ho compreso, informandomi prima di acquistare il tour, i prezzi variano di poco da un’agenzia all’altra. Una cosa importante, che tengo a dirvi, è di non guardare ai 10 Euro, ma all’affidabilità dell’operatore: la qualità degli alloggi e dei pasti, come avrete capito, varia poco; ciò che cambia invece è certamente lo stato dei mezzi di trasporto e l’esperienza dei driver. A questo proposito, prima di decidere a chi affidarvi, cercate recensioni sul web o confrontatevi con altri viaggiatori che hanno vissuto l’esperienza.
Nella cifra che vi ho indicato, erano compresi:
– Spostamenti in 4×4;
– 3 colazioni, 3 pranzi, 2 cene e l’acqua durante i pasti;
– 2 pernottamenti;
Prima di lasciare San Pedro de Atacama ho inoltre cambiato l’equivalente di una trentina di euro, per poter pagare un paio di ingressi e fare eventualmente qualche piccolo acquisto.



8) Come scegliere l’agenzia?
A questa domanda ho già risposto, in parte, nel paragrafo precedente, accennando alla questione dell’affidabilità. Ma in pratica, come ho scelto l’agenzia? In realtà, sapendo che a San Pedro de Atacama non avrei trascorso più di cinque giorni, ho deciso di prenotare il tour nel Salar de Uyuni prima di partire, in modo da non dover perdere tempo una volta in loco. A questo proposito ho dato un’occhiata on-line, confrontando offerta e prezzi e soprattutto recensioni dei clienti su vari portali. Non del tutto convinta da ciò che avevo trovato, ad un certo punto ho contattato la struttura in cui avrei alloggiato per chiedere se avessero una o più agenzie di fiducia da consigliarmi. Poiché la disponibilità è stata massima, dopo le dovute verifiche, ho lasciato fare al personale dell’ostello. Al mio arrivo era già tutto organizzato, tra l’altro senza la necessità da parte mia di anticipare neanche un euro.
9) Quando è meglio organizzare il viaggio tra San Pedro de Atacama e Uyuni?
Personalmente ho partecipato al tour che da San Pedro de Atacama mi ha condotta fino ad Uyuni nel mese di giugno ovvero durante l’inverno australe. Come vi ho detto prima, a causa delle condizioni metereologiche l’itinerario ha subito qualche variazione: il passo sul quale si trova la frontiera tra Cile e Bolivia era infatti stato chiuso a causa di una tempesta di neve e ciò ha reso necessario percorrere una strada diversa, allungando i tempi di percorrenza di almeno un paio d’ore; inoltre, lo stesso giorno è stato impossibile raggiungere la zona dei geyser e la Laguna Colorada, a causa di quello che i locali chiamano viento blanco.
Vi ho raccontato tutto questo, non per scoraggiarvi, ma per ribadire che se avete intenzione di affrontare questa magnifica esperienza tra giugno e settembre, dovreste mettere in conto questo genere di inconvenienti e (forse) darvi qualche giorno in più nel caso in cui i tour venissero cancellati, come è accaduto nei giorni immediatamente successivi alla mia partenza. Altro aspetto da considerare nel caso si intenda mettersi in viaggio in questa parte del mondo proprio durante l’inverno locale, è l’altitudine e di conseguenza il freddo, che soprattutto di notte si fa sentire.
Il Salar de Uyuni durante la stagione delle piogge…
Se volete vedere il Salar de Uyuni quando è coperto d’acqua, vale a dire quando riflette il cielo come uno specchio, dovete programmare la vostra avventura nei mesi tra dicembre e marzo ovvero durante l’estate australe, che corrisponde alla stagione delle piogge. Sappiate comunque che in questo periodo dell’anno i tour di più giorni, in base al livello dell’acqua, seguono un itinerario ridotto e spesso vengono addirittura soppressi. Immagino che il Salar sia fantastico in quelle circostanze e mi piacerebbe tornare in Bolivia proprio per rivederlo quando è completamente allagato!
Quando partire dunque per ridurre al minimo i disagi?
In generale, se volete ridurre al minimo i disagi legati al clima, dovreste scegliere le mezze stagioni. In altre parole, ottobre e novembre che corrispondono alla primavera o aprile e maggio che invece rappresentano l’autunno.
10) Cosa portare per arrivare preparati al tour?
Per affrontare al meglio il tour che da San Pedro de Atacama conduce fino al Salar de Uyuni è fondamentale ricordare che buona parte dell’esperienza si svolge ad alta quota ovvero ad un altezza media di circa 4000m, scendendo a volte a 3500 e salendo in alcune circostanze anche fino a 5500. Detto questo, è facile comprendere che ci si troverà a vivere circostanze un po’ estreme! Cosa portare dunque?
Iniziamo dal vestiario. Ormai avrete capito che le temperature possono essere davvero molto basse e che dovrete coprirvi. E’ fondamentale dunque vestirsi a strati e qualche indumento tecnico può senz’altro essere d’aiuto: a questo proposito non partite senza una canottiera di lana, sopra alla quale indossare una maglia termica ed un pile, oltre ad un giubbotto caldo, che vi ripari anche dal vento; non potete dimenticare inoltre una calzamaglia, dei buoni pantaloni da trekking e dei calzini di lana. Inutile dire che coprire bene le estremità fa la differenza e che non dovrete dimenticare cappello, guanti e, già che ci siete, una sciarpa.
Cos’altro?
– Crema solare;
– Occhiali da sole;
– Torcia (poiché l’elettricità di notte, negli alloggi, è molto limitata);
– Carta igenica (che in Bolivia manca praticamente sempre);
– 4 litri d’acqua;
– Snack.
Per concludere, aggiungerei un farmaco per combattere il mal di montagna, che quando si raggiunge una certa altitudine può provocare sintomi come mancanza di fiato, capogiri, sonnolenza, disturbi intestinali ecc. ecc. Chiaramente per avere maggiori informazioni a questo proposito vi rimando al vostro medico, che potrà consigliarvi al meglio. Allo stesso scopo potrebbero essere utili anche delle foglie di coca, da masticare proprio per combattere i disagi che ho appena elencato. Personalmente non ho avuto bisogno né del farmaco né delle foglie di coca, ma la questione varia da persona a persona, quindi partite preparati!


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Post super interessante, chissà se riuscirò mai ad andare in Bolivia?! Mi piacerebbe tanto vedere il Salar de Uyuni…
Grazie Elisa! Te lo auguro, perché è un Paese meraviglioso, sotto tanti aspetti. Il Salar de Uyuni è il top, ma la Bolivia offre anche tanto tanto altro…
Ciao 😊complimenti per questi bellissimi scatti, sono affascinata dal racconto di questo tour, una bellissima esperienza.
Grazie Francesca! Si, è stata veramente un'esperienza bellissima!
Meraviglioso questo tuo articolo, complimenti!!! Sei stata molto brava nello spiegare tutte le info per punti e le belle foto hanno di certo aumentato la mia voglia di organizzare un bel viaggio in Bolivia (mi piacerebbe visitare anche il Cile e il Perù… pian pianino cercherò di scoprire l'America Latina). Non sapevo che non ci fosse campo nel deserto… qualche giorno di stacco, comunque, non dovrebbe essere un problema, anzi 🙂
Valentina grazie per tutti questi complimenti! Quando deciderai di organizzare un viaggio in Bolivia (ma anche in Perù o Cile) sono qui per qualsiasi info!
Certo che deve essere davvero una figata! Un mio sogno andarci e ti dirò, il fatto che sia tutto così spartano e all'"avventura" rende l'esperienza ancora più interessante!!! Spero davvero di poter visitare presto questo luogo incredibile della Bolivia, tra l'altro me lo immaginavo anche più caro!
Serena, quel pizzico d'avventura ha reso l'esperienza davvero indimenticabile! Ti auguro di andare prestissimo nel Salar de Uyuni e di realizzare questo tuo sogno!
Che meraviglia! Sono stata a San Pedro e sapevo che da li partivano le escursioni al Salar del Uyuni ma per questione di tempo non ci siamo andati. Il tuo racconto conferma che ne valeva veramente la pena, i paesaggi sono incredibili e meravigliosi. Anche l'esperienza avventurosa è stata interessante!!! Per fortuna ti sei affidata ad un tour operator serio, ho sentito storie di autisti che affrontano ubriachi i valichi delle Ande….Sto seguendo il tuo itinerario in Bolivia perchè la parte Cilena che ho visitato mi è piaciuta tantissimo e mi ha fatto venire voglia di vedere l'altro lato
Antonella l'altro lato è altrettanto entusiasmante! Mi fa piacere se il mio itinerario può darti qualche spunto! Se hai bisogno, chiedi pure!
La Bolivia è uno dei prossimi viaggi che vorrei fare, mi attira tantissimo. Sono stata solo a La Paz e vorrei appunto andare a visitare il Salar e tutto il resto. Un viaggio intenso ma immagino strepitoso.
Ti auguro di poter fare presto un viaggio in Bolivia! Il Salar è davvero strepitoso, come tutto il resto!