Possibile che in oltre dieci anni di viaggi io non abbia mai preso in considerazione il Lussemburgo come meta? Durante i tre giorni che ho trascorso nel Granducato questa domanda mi è passata per la testa più e più volte, perché – devo proprio dirlo! – mi ha davvero stupita e favorevolmente!
Sarà che se ne sta lì tra Germania, Francia e Belgio, occupando una superficie di appena 2586 km2, su cui vive una popolazione che nel 2015 non raggiungeva nemmeno le 112.000 persone, sarà che se ne sta lì un po’ nascosto e offuscato, ma personalmente – come dicevo – non avevo mai pensato di metterci piede, frenata forse appunto dalla sua ridotta estensione territoriale, ma anche dall’idea che non vi fosse affatto motivo per varcare i suoi confini, se non per affari.
Poi però è arrivata l’occasione: un volo di a/r a soli 20 Euro! Ovviamente non ho resistito, soprattutto dopo aver fatto qualche veloce ricerca! Leggendo qua e là mi sono immediatamente resa conto che tre giorni (questo era il lasso temporale che avrei avuto a disposizione se volevo approfittare dell’offerta) sarebbero stati appena sufficienti per farmi un’idea della capitale e raggiungere qualche raccolta località nei dintorni, muovendomi con i mezzi pubblici.
Il 19 Aprile mi sono dunque ritrovata sull’aereo diretto a Città del Lussemburgo, partito alle 7.15 e arrivato a destinazione circa un’ora dopo…

A bordo del bus n.16, che in una trentina di minuti collega l’aeroporto alla stazione dei bus/treni, mi sono quindi mossa verso il centro. Il biglietto l’ho pagato 2 Euro. Al costo di 4 Euro avrei potuto acquistare un biglietto giornaliero, che dà la possibilità di usufruire di tutti i mezzi di trasporto del Paese per 24 ore, ma quel giorno l’avrei dedicato alla visita della capitale, che sapevo sarei riuscita a visitare facilmente a piedi.
E’ così che mi sono incamminata verso l’ostello (credo sia l’unico in città!) nel quale avrei trascorso le due notti successive, pagando circa 25 Euro a pernottamento per un letto in camerata con colazione. Fatto il check-in, ero pronta per esplorare Città del Lussemburgo!
Per caso ho imboccato una viuzza che collega l’ostello prima alle casematte e poi a Rue de la Corniche, la via che offre un magnifico panorama sul Grund ovvero la parte bassa della città, che con il fiume che la cinge e le mura che ancora la proteggono, risulta incredibilmente fiabesca. Tanto verde, qualche ponticello, case dai caratteristici tetti grigi e un monastero con dei bei giardini in fiore, sono ciò in cui mi sono imbattuta dopo aver percorso l’intera camminata ed essere appunto scesa: in questa zona della città, così tranquilla e silenziosa, ho davvero perso la cognizione del tempo, tanto è piacevole!
Era già mezzogiorno quando ho iniziato a muovermi verso la parte alta dell’abitato: meno caratteristica, merita comunque una breve visita, almeno per le sue belle piazze (Place de la Constitution e Place d’Armes ad esempio) e per il Palazzo del Granduca, che tuttavia è visitabile internamente solo nei mesi estivi.
Il pomeriggio invece l’ho trascorso risalendo la collina su cui sorgono Fort Thuengen e il MUDAM (ingresso 5 Euro, gratis studenti) ovvero il Museo d’arte contemporanea che, seppur piccolo, è assolutamente imperdibile. Ho proseguito dunque, sempre sull’altopiano di Kirchberg, fino a scorgere le architetture avveniristiche di alcune delle istituzioni dell’Unione Europea.


A fine giornata mi era rimasto ancora un po’ di tempo per tornare nelle zone più centrali della capitale, per viverle un po’, vagando senza meta, proprio come piace a me…
Per cena sono tornata in ostello: al costo di soli 9 Euro, mi aspettava infatti un buffet con zuppe e insalate varie, un secondo a scelta servito dallo staff, così come un ottimo dessert. Inutile dire che ho replicato anche il giorno seguente. I prezzi dei ristoranti in centro non sono propriamente contenuti, quindi questa mi è sembrata una soluzione perfetta.
Il secondo giorno ho fatto una gita ad Echternach, località che dista solo una trentina di chilometri da Città del Lussemburgo. I bus 110 e 111, che transitano dalla stazione della capitale e fanno una sosta in centro in Rue des Bains, ci impiegano circa 50 minuti per coprire la tratta. Per quanto riguarda i biglietti, credo valga la pena acquistare il giornaliero di cui parlavo sopra, per soli 4 Euro; l’alternativa è rappresentata da due biglietti singoli da 2 Euro.
Echternach è nota soprattutto per la sua Cattedrale: distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruita negli anni ’50, nelle cripta conserva le spoglie del Santo Patrono del Paese, Villibrando.
Il motivo per cui mi sono spinta fino ad Echternach tuttavia stava nella possibilità di intraprendere un bel trekking: personalmente ho percorso il sentiero E1, ma ve ne sono molti altri. Il percorso si è rivelato piuttosto facile, anche perché per lo più in piano: vi dico solo che ho percorso 12km in tre ore!


L’ultimo giorno è stata la volta di Vianden, altra località nei pressi della capitale. Per raggiungerla è necessario avvalersi del treno fino a Ettelbruck e poi del bus 570 che parte da una pensilina proprio all’esterno della stazione ferroviaria; i mezzi sono sempre più o meno in coincidenza e per coprire l’intera tratta ci si impiega circa un’ora/un’ora e mezza. Anche in questo caso vale la pena acquistare, per 4 Euro, il biglietto giornaliero, che personalmente ho poi usato anche per tornare in aeroporto.
Una volta a Vianden, la prima cosa che ho notato è stato il castello, che domina l’abitato. Mi sono fermata un attimo sul fiume che scorre ai piedi dell’centro e poi ho imboccato la Grand Rue, sulla quale si affacciano belle abitazioni che erano ancora addobbate per la Pasqua, qualche ristorante, un bar/pasticceria dove ho fatto una breve sosta e la chiesa del Paese. Percorsa tutta la via, ho scoperto che il castello apriva alle 10.
Dovendo aspettare più di un’ora per entrare, ho deciso di fare una bella passeggiata nel bosco, incamminandomi su un sentiero che parte proprio dietro il castello e che si snoda al di sopra dell’abitato, offrendo una bella visuale.
Tornata nella parte bassa del paese, mi sono persa (se così si può dire…) tra le viuzze e poi sono risalita muovendomi sulla cinta muraria che ancora presenta numerose torrette.
La visita al castello (ingresso 7 Euro, 4,50 Euro studenti) mi ha preso un’ora abbondante. Al termine, purtroppo, era arrivato il momento di tornare a Città del Lussemburgo e quindi dirigermi verso l’aeroporto…


I tre giorni che ho trascorso nel Granducato sono stati davvero piacevoli e forse per questa ragione ho avuto l’impressione che siano – come si dice – volati! La mia è stata solo una toccata e fuga, ma mi sono immediatamente resa conto di quanto il Paese offra delle realtà vivibili, a misura d’uomo e tanti, tantissimi spazi verdi… Ecco, un giorno o l’altro, spero di tornare!
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