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El Chalten è una piccola realtà della Patagonia argentina, molto gettonata tra gli amanti del trekking. Si trova infatti nella parte settentrionale del Parque Nacional Los Glaciares ed offre veramente tante opportunità a chi cerca il contatto con la natura.

Durante il mio ultimo viaggio in Sud America ho trascorso praticamente una settimana a El Chalten, che tra l’altro ho trovato di per sé molto piacevole, nonostante non offra molto altro rispetto alla possibilità di fare trekking appunto.

La cosa che più ho apprezzato è il fatto che ogni mattina, appena sveglia, potessi semplicemente guardare fuori dalla finestra dell’ostello, valutare le condizioni atmosferiche e subito dopo colazione mettermi in cammino.

Sono stati dunque sei giorni in cui non ho fatto altro che camminare, ascoltando me stessa e la natura; si è trattato dunque di sei giorni che fisicamente si sono rivelati impegnativi, ma che interiormente, emotivamente, mi hanno come rigenerata.

Trekking ad El Chalten, Patagonia Argentina

Trekking a El Chalten – Come arrivare

Se anche tu durante il tuo viaggio in Patagonia intendi fare trekking a El Chalten, probabilmente la prima cosa che ti chiederai sarà come raggiungere la località. Ebbene te lo spiego subito!

Devi sapere che il paese non ha un suo aeroporto, nonostante sia ormai una nota località turistica. L’aereo quindi non è un’opzione che puoi prendere in considerazione!

El Chalten dista però solo 200km da El Calafate, conosciuta soprattutto per la sua vicinanza al Ghiacciaio Perito Moreno, che durante il tuo viaggio in Patagonia sicuramente vorrai vedere.

Una volta lì, per arrivare a destinazione, potrai facilmente noleggiare un’automobile oppure – come ho fatto io – salire su un comodo autobus e goderti il paesaggio per circa tre ore.

Trekking a El Chalten – Informazioni generali

Una volta che si giunge a El Chalten, nel caso tu voglia fare trekking (ma credo sia scontato se ti spingi fin lì…), ti consiglio di passare dalla sede del parco nazionale.

Se arriverai in autobus in ogni caso vi farai una breve sosta e ti saranno spiegate le regole di comportamento da rispettare durante la tua permanenza. Già che ci sei, approfittane per recuperare ulteriori informazioni sui sentieri che intendi percorrere e delle mappe!

In generale tieni sempre in considerazione quelle che sono le tue condizioni fisiche e ricorda che per affrontare i sentieri considerati più difficili è importante essere in buona salute, ma che non occorre avere chissà quale allenamento.

Non sottovalutare poi l’aspetto meteorologico. Il tempo laggiù può infatti cambiare in un batter d’occhio. Non farti quindi cogliere impreparato dal vento e dalla pioggia, che possono arrivare all’improvviso. Questi fattori incidono inoltre sulla visibilità e sui panorami di cui potrai godere!

Proprio considerando questa variabilità climatica non posso che consigliarti di programmare di trascorrere un certo numero di giorni a El Chalten, in modo da avere una discreta sicurezza sul fatto che riuscirai a percorrere almeno i sentieri a cui tieni di più.

Tra l’altro stiamo parlando di una destinazione che si presta ad un soggiorno un po’ più lungo e adatto alle tasche di chi viaggia low budget:

– Non si paga nessun ingresso;

– Se non si vuole stare in ostello o altro genere di strutture è possibile campeggiare gratuitamente in apposite aree;

– Non occorre nessun altro mezzo per spostarsi e raggiungere il punto di partenza della maggior parte dei sentieri.

Trekking ad El Chalten, Patagonia Argentina

Trekking a El Chalten – I sentieri che ho percorso

Se intendi fare trekking a El Chalten quasi sicuramente ti starai interrogando riguardo ai sentieri. Fai benissimo, così arriverai con le idee già abbastanza chiare!

Di seguito ti indico quelli che ho percorso personalmente nel febbraio 2019, tutti in giornata e senza una guida:

1) Mirador de los Condores y de las Aguilas

Il tragitto che conduce al Mirador de los Condores e al Mirador de las Aguilas è il primo che ho percorso, appena arrivata ad El Chalten.

Dal centro mi sono portata presso quella che è la sede del parco nazionale e, una volta lì, ho subito trovato il sentiero, che è uno dei più brevi e più facili della zona.

Si tratta infatti di percorrere circa 6km tra andate ritorno; personalmente ci ho messo un paio d’ore, ma come per gli altri sentieri la durata dipende dal passo.

Ricorda che ad un certo punto il tracciato si biforca. Per questo troverai dei cartelli che da una parte indicano il Mirador de los Condores e dall’altra il Mirador de las Aguilas.

Io li ho raggiunti entrambi e devo dire che ne è valsa la pena. Il primo infatti offre una veduta d’insieme di El Chalten e di picchi famosi come il Fitz Roy; il secondo un ampio panorama sulla steppa e sul Lago Viedma.

Inutile dirti che il nome del sentiero deriva dal fatto che è possibile osservare sia condor che aquile. Certo, serve un po’ di fortuna! Io a ho visto solo dei magnifici condor e ne sono stata molto felice!

2) Chorillo del Salto

Tra i vari trekking che ho fatto ad El Chalten, questo è l’ultimo che ho affrontato. Dopo tante camminate che presuppongono un certo impegno fisico, ho voluto scegliere qualcosa di semplice.

Non si tratta infatti di un vero e proprio trekking, ma più di una passeggiata, che comunque regala tanti bellissimi scorci. Ecco, una passeggiata che ha dato una certa tregua alle mie stanche gambe!

In totale, tra andata e ritorno, per percorrere 8km, ci ho messo circa 2h. Tieni presente che anche questo sentiero, come quello che porta al Mirador de los Condores e de las Aguilas, può essere una buona opzione per il primo giorno, nel caso arrivassi nel pomeriggio.

Ti ricordo inoltre che il percorso inizia al termine di Avenida San Martin (ovvero la principale via del paese), là dove partono anche altri percorsi. Una volta giunta lì io ho seguito la destra, prima salendo e poi scendendo, fino al Lago del Desierto, dove ho incrociato la Ruta Provincial 41.

Lungo la strada, dove passano anche dei veicoli, ho trovato poi svariate indicazioni. Solo quando ho visto il cartello con la scritta Chorillo del Salto ho però svoltato a sinistra.

Proseguendo sono poi finalmente arrivata ad una cascata e mi sono goduta l’ambiente circostante, fino a quando non ho deciso di tornare indietro, sempre a piedi…

3) Laguna de los Tres e Cerro Fitz Roy – Il mio preferito tra i trekking a El Chalten!

Tra i vari trekking a cui è possibile dedicarsi a El Chalten, quello a cui personalmente tenevo di più era senz’altro quello che porta alla Laguna del los Tres e che offre – a chi è fortunato con il meteo – un bellissimo scorcio sul famoso Cerro Fitz Roy.

Si tratta di un sentiero di media difficoltà, che implica 10/11 km di cammino all’andata e altrettanti al ritorno, percorribili indicativamente in circa 9h.

Tieni in considerazione che la maggiore difficoltà è rappresentata dall’ultima parte del percorso di andata, che prevede una salita molto ripida e impegnativa anche per lo stato del sentiero. Giusto per capire di cosa stiamo parlando, sappi che si sale di 400m in 1km!

Io l’ho fatto in giornata, partendo molto presto la mattina. Se però pensi di non farcela puoi pensare di percorrerlo in due giorni, campeggiando in una delle due area appositamente designate che si incontrano lungo il sentiero.

Tra l’altro pare che questo sia un ottimo modo anche per apprezzare il luogo senza folla, nel caso volessi cimentarti nel trekking a El Chalten nei mesi di dicembre e gennaio, che coincidono con l’alta stagione; senza dimenticare poi la possibilità di attendere l’alba in un luogo fantastico!

Anche questo sentiero inizia là dove termina Avenida San Martin e, dopo una breve salita nel bosco, offre dei panorami indimenticabili! Ecco, cerca di non perdertelo! Anche se non te la senti di affrontare l’ultima parte ne varrà comunque la pena!

4) Laguna Torre

Anche il trekking che porta alla Laguna Torre è, indubbiamente, tra i miei preferiti! Se quindi devi fare una scelta, punta su questo e su quello che conduce alla Laguna de los Tres!

Si tratta di un sentiero di 18km complessivi, considerando sia l’andata che il ritorno. Personalmente mi ha richiesto circa 8h di cammino, ma devo ammettere che mi sono fermata ogni due per tre incantata dal paesaggio!

Anche questo, quasi tutto in piano e privo di salite importanti, è di media difficoltà. Direi dunque che si tratta di un tragitto tutto sommato molto molto piacevole!

La lunghezza forse è l’unico aspetto veramente impegnativo, ma anche in questo caso – se pensi che per te sia troppo – puoi ovviare spezzando il percorso in due giorni, campeggiando in un’apposita area.

Il percorso inizia in Avenida del Charito. Io mi sono incamminata durante una giornata serena e quindi lungo il primo tratto ho potuto scorgere nuovamente il Cerro Fitz Roy, in tutta la sua bellezza.

Ho poi attraversato una radura e un bosco, per arrivare finalmente a destinazione e vedere la Laguna Torre, circondata com’è da imponenti montagne, come il Cerro Torre ed il suo ghiacciaio.

5) Loma del Pliegue Tumbado

Questo sentiero in realtà non era propriamente nei miei programmi, nel senso che ho deciso di percorrerlo solo una volta sul post, considerando attentamente le condizioni meteo del momento.

Il tragitto, tra andata e ritorno, è lungo circa 22km e per portarlo a termine sono state necessarie circa 10h. Al di là della lunghezza e del tracciato in sé e per sé, è stata però la sua esposizione a richiedere una certa attenzione.

Quando mi sono incamminata, nei pressi della sede del parco nazionale, non c’era neanche un filo di vento. Man mano che salivo tuttavia sono arrivate delle correnti sempre più forti e questo ha reso il tutto ancora più impegnativo.

La prima parte si snoda in un bosco ed è più o meno in piano. Una volta che si esce dal bosco inizia però una salita importante. Lì il paesaggio inizia a farsi lunare e lo rimane finché non si arriva al view point che offre una visione d’insieme dell’intera area.

Da lassù, a 1500m di altitudine, si può infatti osservare il Cerro Fitz Roy, il Cerro Torre e persino la Laguna Torre! A livello panoramico questo sentiero è forse quello che ho trovato più emozionante!

6) Laguna e Ghiacciaio Huemul

L’unico sentiero che ho percorso e che non parte dal centro di El Chalten è quello che porta al Ghiacciaio Huemul. Per arrivare al punto di partenza, che dista 37km dal centro, mi sono affidata ad uno dei diversi minivan che coprono la tratta.

Arrivata a destinazione, nei pressi di una estancia, mi sono incamminata nel bosco, lungo un sentiero che rimane per lo più in piano. Solo una volta lasciato il bosco è iniziata una salita, che comunque si è rivelata abbastanza breve.

In circa 40 minuti mi sono infatti ritrovata proprio di fronte alla Laguna ed al Ghiacciaio Huemul. Sinceramente tra tutti i trekking che ho fatto ad El Chalten, questo è quello che mi ha entusiasmata meno, forse perché il meglio lo avevo già visto e perché piovigginava.

Ad ogni modo, se deciderai di percorrere il sentiero, devi sapere che potrai ammirare dall’alto la Valle del Rio de las Vueltas e qualche scorcio del Lago del Desierto, oltre a tutte le montagne – tra cui ancora una volta il Cerro Fitz Roy – intorno ad El Chalten.

Ecco, se dovessi andare da quelle parti e prendere in considerazione questa esperienza, fammi sapere come andrà e cosa ne pensi!

Trekking a El Chalten – Concludendo…

Spero che questo mio post possa aiutarti a chiarirti le idee riguardo al trekking ad El Chalten. Nel caso avessi qualche dubbio, non esitare a contattarmi, lasciando un commento. Mi fa sempre piacere confrontarmi con chi sta pensando ad un nuovo viaggio!

Prima di salutarti ti lascio inoltre questo link, dove potrai trovare tante altre informazioni riguardo a questa spettacolare località della Patagonia argentina: www.elchalten.com.

Riguardo all’Argentina leggi anche:

> Organizzare un viaggio in Patagonia – Argentina e Cile

> Ushuaia – Cosa fare nella capitale della Terra del Fuoco

> Parco Nazionale della Terra del Fuoco – Trekking Ushuaia

> Trekking Laguna Esmeralda

> Trekking Glaciar Martial

> Perito Moreno: visita la ghiacciaio – El Calafate, Argentina

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”