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In questo post ti parlo del trekking al Glaciar Martial ovvero di un’altra di quelle esperienze che considero imperdibili una volta che si giunge ad Ushuaia, la capitale della Terra del Fuoco argentina nonché la città più a sud del mondo.

Certo, il ghiacciaio non è imponente e spettacolare quanto il Perito Moreno, giusto per fare un esempio; sono sicura tuttavia che il paesaggio che si mostrerà ai tuoi occhi, se deciderai di incamminarti proprio sul sentiero di cui ti sto per raccontare, non ti deluderà.

Aggiungo inoltre che le escursioni fattibili laggiù in linea generale non sono propriamente economiche. Questa invece – se affrontata in un certo modo – è a costo zero. Se dunque viaggi zaino in spalla e con un budget contenuto, potrebbe fare proprio al caso tuo!

Prima di entrare nel vivo del discorso, ti ricordo che nel blog ho scritto anche del trekking nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco e di quello verso la Laguna Esmeralda. Sono convinta infatti che mettersi in cammino sia il modo migliore per vivere la meravigliosa natura della regione!

Trekking Glaciar Martial, Ushuaia, Argentina

Trekking al Glaciar Martial

Questo post vuole avere un approccio molto pragmatico. Se dunque stai pensando ad un trekking al Glaciar Martial – il cui nome è strettamente legato a Louis Ferdinand Martial, comandante della nave La Romanche che tra il 1882 e il 1883 ha diretto la spedizione scientifica Capo Horn – e ti stai ponendo delle domande a riguardo, nei prossimi paragrafi troverai senz’altro delle risposte!

Come arrivare all’inizio del sentiero

Una volta ad Ushuaia sarà molto semplice arrivare all’inizio del sentiero. Avrai tra l’altro tre alternative. Potrai infatti partecipare ad un tour guidato, prendere un taxi o semplicemente muoverti sulle tue gambe.

A dire la verità personalmente – come ti spiegherò meglio in uno dei prossimi paragrafi – ho subito scartato la prima opzione, prendendo in considerazione solo le ultime due e scegliendo alla fine la seconda.

La distanza da percorrere, se si alloggia in centro, è infatti di soli 7km. Avrei quindi anche potuto coprirla sulle mie gambe e in quel caso – come ti ho anticipato nell’introduzione – l’esperienza sarebbe stata veramente a costo zero.

Comunque, i motivi per cui ho scelto di spostarmi in taxi sono essenzialmente due. Innanzitutto si è trattato di spendere una cifra comunque irrisoria e poi ho preferito risparmiare energie per il trekking vero e proprio.

Il sentiero in sé e per sé

Una volta giunto all’inizio del sentiero ti renderai conto immediatamente che ti trovi alla base di quella che è un’area sciistica.

Ti segnalo la presenza di una seggiovia che consente di bypassare la prima parte del percorso che porta al ghiacciaio. A febbraio 2019 tuttavia non era in funzione. Io non ero interessata e quindi per me non è stato un problema; nel caso tu lo fossi, informati prima a riguardo.

Al di là della seggiovia, comunque, avrai a disposizione due sentieri. Quello principale, che nella stagione invernale diventa pista da sci, è più ampio, ripido e si presenta come una strada sterrata. L’altro, che si sviluppa lungo un fiumiciattolo, è più stretto ed ha una pendenza minore.

I due sentieri però ad un certo punto si ricongiungono. Questo accade in corrispondenza di un ponte, che dovrai attraversare. Incontrerai poi ancora un ponticello e potrai scorgere un rifugio. A quel punto dai un’occhiata in giro perché il panorama si fa interessante!

Ad ogni modo arrivato lì, mancherà pochissimo al punto in cui si ferma la seggiovia ovvero ad una sorta di view point con tanto di panchine e pannelli esplicativi sui rilievi, la flora e la fauna locale. Molti si fermano lì, ma sinceramente lo trovo veramente un peccato ed io infatti ho proseguito!

E’ anche vero però che poi il sentiero diventa più impegnativo. Sta a te quindi valutare le tue condizioni fisiche e di conseguenza comprendere se è il caso di avventurarti oltre, fino a raggiungere il cartello che indica la fine del trekking ed il Ghiacciaio Martial.

Ti garantisco che una volta in cima (828m) sarai ripagato della fatica. Potrai infatti scorgere Ushuaia, l’intero Canale di Beagle, una miriade di isole ed isolette ed ovviamente il ghiacciaio. Se poi ci sarà anche un po’ di neve, sarà senz’altro superlativo!

Le tempistiche

Quando si parla del Trekking al Glaciar Martial i tempi di percorrenza del sentiero variano molto, a seconda della modalità di avvicinamento all’inizio del percorso.

Come ti ho già detto, tra il centro e la stazione sciistica intercorrono 7km. Dalla stazione sciistica alla base del ghiacciaio devi poi considerare ulteriori 7km.

In linea generale, se intendi percorrere l’intero tragitto a piedi, ovviamente devi mettere in programma l’intera giornata, partendo presto al mattino.

Nel caso in cui invece preferissi dedicarti solo all’ultima parte del sentiero, mezza giornata sarà sufficiente, considerando diverse soste per scattare fotografie ed una pausa una volta arrivato al ghiacciaio.

Aggiungo che la seconda opzione ti permette di abbinare a questo trekking un’altra escursione (ad esempio una navigazione di qualche ora nel Canale di Beagle), ma personalmente te lo sconsiglio.

Piuttosto regalati ancora un po’ di tempo per Ushuaia o per rilassarti e cerca di assaporare al massimo ogni esperienza che vivrai laggiù, nella Terra del Fuoco.

Quando percorrere il sentiero e come vestirsi

La Terra del Fuoco si trova nell’emisfero australe. Questo significa che vede stagioni invertite rispetto all’Italia e all’Europa ad esempio.

Ciò significa che l’estate, ovvero il momento migliore per affrontare il trekking al Ghiacciaio Martial, cade tra i mesi di dicembre e marzo.

Estate però, a quelle latitudini, significa temperature tra i 10/12° e comunque possibilità di pioggia e vento, oltre ad una certa variabilità delle condizioni climatiche.

Sempre in tale periodo del anno inoltre, anche a bassa quota, può esserci neve e questo aspetto è da considerare durante il trekking!

Io ad esempio ne ho trovata e posso dirti che ha reso il percorso un po’ più difficoltoso, soprattutto alla fine, nei pressi del ghiacciaio.

Partire equipaggiati vuol dire portare con sé una giacca impermeabile e che ripari dal vento e ovviamente avere ai piedi delle buone scarpe da trekking.

Quando sul percorso c’è neve e le temperature scendono, chiaramente, bisogna pensare ad un abbigliamento termico adeguato.

Quando si parla di ghiacciai, non dovresti poi mai dimenticare degli occhiali da sole che ti proteggano dal riflesso e facciano si che i tuoi occhi si affatichino di meno.

Trekking al Glaciar Martial – Le mie considerazioni

Pare che il trekking che conduce fino alla base del Glaciar Martial sia abbastanza popolare tra chi viaggia in Argentina e raggiunge Ushuaia. Se non ami i sentieri troppo frequentati, soprattutto in periodi di altissima stagione (dicembre – gennaio), cerca di incamminarti il prima possibile. Ad ogni modo, io a febbraio non ho trovato quasi nessuno!

Se in certi momenti dell’anno il sentiero è così frequentato, come puoi intuire, è perché non presenta particolari difficoltà, se non la pendenza che tende ad accentuarsi man mano che si sale. Devi sapere inoltre che è ben tracciato – ad eccezione dell’ultima parte – e ben segnalato. Tutto questo significa che non avrai bisogno di una guida e che puoi affrontarlo in completa autonomia!

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6 Replies to “Trekking Glaciar Martial – Terra del Fuoco, Argentina”

  1. Visitare quelle terre ed avventurarsi a piedi tra montagne e ghiacciai è un sogno nel cassetto! Mi fa piacere che ci siano dei posti come questo, dove si può andare senza bisogno di una guida. Suppongo che per percorsi più impegnativi invece sia necessario avere una guida locale con te. Sbircerò sicuramente tra i tuoi articoli per saperne di più di questo viaggio fenomenale che hai fatto 🙂

    1. Innanzitutto ti auguro di poter presto aprire quel cassetto Maria! Per quanto riguarda le escursioni intorno ad Ushuaia… In realtà ce ne sono tante che si possono fare senza necessità di una guida, come ad esempio quella alla Laguna Esmeralda o le varie nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco, di cui tra l’altro ho scritto qui nel blog. A presto allora! 🙂

  2. Non sono mai stata tipo da trekking, e tra l’altro odio particolarmente la neve e il freddo glaciale. Ma credo che per vedere la cima di questo posto farei una follia. Indubbiamente sarebbe molto impegnativo e mi servirebbe un minimo di preparazione atletica, ma credo che arrivare in vetta ripagherebbe di ogni sforzo fatto.

    1. Annalisa sicuramente ne varrebbe la pena, anche solo per vedere appunto il Canale di Beagle dall’alto! 🙂

  3. Amo l’escursionismo, ma finora non ho mai avuto modo di camminare vicino ad un ghiacciaio. Dev’essere un’esperienza emozionante! Di solito noi camminiamo molto nella bella stagione… fa un po’ più caldo🤣🤣🤣🤣

    1. Siiii… E’ un’esperienza molto emozionante! In realtà anche solo osservare un ghiacciaio lo è! 🙂

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”