Site Loader

Il trekking che mi ha condotta alla Laguna Esmeralda è senz’altro quello che ho più apprezzato durante la mia permanenza ad Ushuaia ovvero la città più a sud del mondo nonché la capitale della Terra del Fuoco argentina.

Immagino che tu abbia già sentito parlare della regione e di quanta bellezza racchiuda nelle isole che la costituiscono; per questo oggi non mi dilungherò in descrizioni che sono certa non le renderebbero giustizia.

In questo post ti racconterò tuttavia di un sentiero che è al contempo sintesi e massima espressione di ciò che essa rappresenta, dandoti tutte le informazioni per percorrerlo tu stesso, una volta giunto alla fine del mondo.

La Laguna Esmeralda, che porta un nome così evocativo grazie al colore delle sue acque, è senz’altro il pezzo forte dell’escursione, abbracciata com’è da imponenti rilievi e persino da un ghiacciaio. Ti garantisco però che il tragitto che conduce fino alle sue sponde non è da meno!

Laguna Esmeralda, Ushuaia, Argentina

Trekking fino alla Laguna Esmeralda

Iniziamo dunque subito con un approccio molto concreto. Se ti stai ponendo delle domande sul percorso, sulle tempistiche, su come arrivare all’inizio del sentiero, sulle condizioni climatiche e l’abbigliamento più adatto… Beh, ti rispondo immediatamente!

Il percorso

Il trekking fino alla Laguna Esmeralda prevede un percorso – segnalato da numerosi cartelli – che si sviluppa in due ambienti tipici della Terra del Fuoco.

Si tratta delle foreste di lenga – vale a dire una specie di faggio – e delle torbiere, che sono il risultato della lenta decomposizione di specie per lo più vegetali.

La prima parte dell’esperienza ti porterà ad attraversare appunto una fitta foresta, che ad un certo punto è interrotta da un fiume di un azzurro molto intenso.

La foresta si estende anche oltre il corso d’acqua, per poi interrompersi nuovamente là dove inizia la torbiera ovvero dove il percorso diventa più fangoso e scivoloso.

Superata quella che è la parte più impegnativa dell’intera escursione, prima di vedere la Laguna Esmeralda – che altro non è che un lago glaciale – dovrai solo affrontare una salita, neanche troppo faticosa.

Le tempistiche

Il sentiero che conduce alla Laguna Esmeralda è lungo 9,6km. Sono necessarie dalle 4 alle 5 ore per portarlo a termine, compreso il ritorno che avviene sullo stesso tragitto dell’andata.

Personalmente ci ho messo circa 4h, comprese le mille soste per scattare fotografie e una lunga pausa una volta arrivata a destinazione.

Si tratta quindi di un trekking che prende più o meno mezza giornata e che, una volta terminato, consente di dedicarsi ad altre attività.

Molti ad esempio abbinano una breve navigazione del Canale di Beagle, ma sinceramente te lo sconsiglio, anche se viaggi d’estate e le giornate sono lunghe.

In questo modo nel pomeriggio potrai concederti del tempo per rilassarti e godere ancora un po’ di Ushuaia; sono dell’idea, poi, che ogni esperienza laggiù vada vissuta con calma.

Come arrivare all’inizio del sentiero

L’inizio del tracciato che porta alla Laguna Esmeralda si trova nella cosiddetta Valle de los Lobos, ad una ventina di chilometri da Ushuaia.

Per essere più specifici è sulla Ruta 3, in corrispondenza di un parcheggio, nel quale si trova un cartello azzurro che indica appunto il sentiero.

Per arrivarci hai tre possibilità. Puoi noleggiare un’automobile, prendere parte ad un tour guidato o avvalerti degli efficienti minivan che di mattina sono in partenza più o meno ogni due ore.

Io ho scelto l’ultima opzione, anche perché è la più economica. Mi è infatti costata 400ARS, che oggi sono circa 4Euro (considera però che il peso argentino si è svalutato molto ultimamente).

Per il ritorno, nel caso come me scegliessi di spostarti in minivan, dovrai prendere accordi con l’autista, che generalmente si ripresenta 4h30min più tardi, aspettando comunque tutti coloro che precedentemente hanno usufruito del passaggio.

Se invece vuoi prendere parte ad un tour con guida, ti consiglio di dare un’occhiata a questo:

Quando percorrere il sentiero e come vestirsi

Come ti ho detto in uno dei precedenti paragrafi, il trekking verso la Laguna Esmeralda prevede il passaggio attraverso una area fatta di torbiere e quindi umida per definizione.

Questo significa che dovrai, se è possibile, cercare di organizzare l’escursione in assenza di pioggia, in modo da trovare quella parte del sentiero più asciutta e quindi meno insidiosa.

Detto questo, considera che il clima della Terra del Fuoco (di tipo temperato-freddo), non contempla periodi in cui mancano precipitazioni; tra l’altro, è sempre molto ventoso e variabile.

Ad ogni modo, il momento migliore per questo trekking (ma non solo…) coincide con l’estate australe ovvero con i mesi da dicembre a marzo, che – registrando temperature medie tra i 10 ed i 12° – sono anche i più caldi.

Partire equipaggiato significa dunque portare con sé una giacca impermeabile e che ripari dal vento; ovviamente non possono mancare delle buone scarpe da trekking.

D’inverno, quando sul percorso può esserci neve, chiaramente, bisogna pensare ad un abbigliamento termico adeguato, anche perché le temperature possono scendere sotto il grado.

Trekking Laguna Esmeralda – Le mie considerazioni

In linea generale posso dirti che il trekking verso la Laguna Esmeralda è abbastanza facile e quindi fattibile anche da chi non ha grande esperienza.

E’ infatti breve, non presenta grandi pendenze e l’unica difficoltà si trova in corrispondenza delle torbiere, perché il tracciato è – come già sai – più umido e quindi fangoso e scivoloso.

Tutto questo significa che puoi tranquillamente affrontare l’esperienza in autonomia, come ho fatto io stessa, in compagnia di due ragazze incontrate in ostello ad Ushuaia.

Trekking Laguna Esmeralda – Giusto due curiosità

Concludo questo post sul trekking che porta alla Laguna Esmeralda con due curiosità!

Sai che in zona è possibile avvistare delle volpi rosse fuegine? Ecco, cerca di camminare senza fare troppo rumore, perché potrebbe capitarti di incontrarne una. A me non è successo lungo questo percorso, ma nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco!

Sai che nell’area vivono anche dei castori? Questi tuttavia non sono animali tipici del territorio: li ha infatti introdotti l’uomo qualche decennio fa. Purtroppo, con la costruzione delle loro dighe, che puoi vedere lungo il fiume, hanno provocato notevoli danni ambientali.

Il post ti è stato utile? Ti è sembrato interessante? Perché non metti mi piace sulla pagina facebook di My way, around the world

2 Replies to “Trekking Laguna Esmeralda – Terra del Fuoco, Argentina”

  1. Ciao molto interessanti questi tuoi racconti sul tuo viaggio di 4 mesi zaino in spalla in sud America. Andrea ed io vorremmo regalarci, ovviamente quando la pandemia sarà accantonata e si potrà tornare a viaggiare con più serenità, un bel viaggio. Lui mi dato carta bianca sulla destinazione e l’organizzazione ed io sto raccogliendo un po’ di idee sull’America Latina perchè mi affascina. L’altra destinazione in ballo sono i grandi parchi naturali degli USA. La nostra non sarebbe una vacanza 100% zaino in spalla ma qualche trekking non eccessivamente impegnativo vorremmo includerlo nel viaggio. Si dice che: ogni viaggio lo vivi tre volte, quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. Adesso siamo solo nella prima fase ma anche solo viaggiare con la mente aiuta a svagarsi in questo periodo di stop forzato :-), a presto

    1. Entrambe le destinazioni sono favolose e mi rendo conto che la scelta non sarà facile. Se ti va puoi spulciare anche gli articoli della sezione USA, dove troverai info su alcuni parchi degli USA. Ecco, se posso permettermi, tra tutti, non perderti Yellowstone! E’ vero che adesso possiamo solo sognare (e progettare!), ma il momento di partire arriverà e allora saremo pronti! A presto Raffaella! 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”