Arrivata a Sucre avevo ormai percorso centinaia e centinaia di chilometri, ma di terra sotto le suole delle mie scarpe ce n’era ben poca. A dire la verità, appena ho messo piede in Bolivia, il desiderio di mettermi in cammino sulle Ande si è fatto sempre più impellente, tanto che ad un certo punto ho compreso che non potevo più rimandare. Era come se la Cordillera de los Frailes, a due passi dalla ciudad blanca, mi stesse chiamando, per mettermi alla prova con un entusiasmante trekking.
La mia idea, fin dall’inizio, era quella di trascorrere nella zona almeno un paio di giorni, calpestando parte dell’antica strada tracciata dagli Inca, muovendomi lentamente di villaggio in villaggio alla ricerca di tradizioni che si tramandano da generazioni, scovando pitture rupestri e orme di dinosauro che sono lì dalla notte dei tempi. E, in tutto questo, volevo soprattutto darmi la possibilità di ascoltare l’eco della Pacha Mama, che su quelle alture risuona ovunque… profondamente.
I miei propositi, tuttavia, si sono scontrati con la realtà. In poche parole, sono riuscita ad organizzare un trekking estremamente entusiasmante, ma troppo breve rispetto a tutto ciò che avevo in mente. Con questo non voglio assolutamente dire che non ne sia valsa la pena. Anzi, proprio il contrario. Nel post vi racconto più nel dettaglio come è andata e vi do tutte le informazioni necessarie per buttarvi personalmente nell’esperienza, nel caso vi trovaste da quelle parti.

Il fai da te nella Cordillera de los Frailes… E’ possibile?
Già prima della partenza per il Sud America avevo iniziato ad informarmi in merito alla possibilità di fare trekking nella Cordillera de los Frailes. Inizialmente ho consultato varie guide e blog, ma con scarsi risultati, poiché non sembra essere tra le destinazioni più frequentate da chi affronta un viaggio in Bolivia: Lonely Planet ad esempio gli dedica una sezione abbastanza breve ed in rete ho trovato solo un post in italiano e comunque pochissimi in lingua inglese.
E’ così che ho cominciato a pormi qualche domanda per comprendere – concretamente – come avrei potuto organizzarmi, ma fin da subito ho intuito che sarebbe stato meglio affidarsi ad un operatore locale:
⬥E’ il caso che io mi metta in cammino da sola?
Trattandosi di un’area poco battuta, sono immediatamente giunta alla conclusione che non sarebbe stato prudente, proprio perché stavo viaggiando da sola. In circostanze diverse avrei certamente continuato ad approfondire la possibilità di muovermi senza intermediari, nonostante le difficoltà a cui si rischia di andare incontro, ma purtroppo le cose stavano in un certo modo!
⬥ Qual è l’atteggiamento della popolazione locale nei confronti di chi viene da fuori?
Nel raccogliere informazioni sono inoltre venuta a conoscenza del fatto che la popolazione locale non è particolarmente aperta nei confronti di chi viene da fuori. Inoltre nei villaggi generalmente non si parla spagnolo, ma una lingua quechua, che certamente non facilita la comunicazione. Da qui la necessità – a mio modo di vedere – di essere accompagnati da qualcuno che conosca la realtà ed abbia un qualche tipo di contatto con gli abitanti ovvero gli Jalq’a.
⬥ Ci sono mezzi di trasporto che collegano Sucre alla Cordillera de los Frailes?
La prima questione di ordine pratico che mi sono posta era legata ai mezzi che conducono sulla Cordillera de los Frailes e che poi tornano a Sucre. Ecco, ci sono, ma non circolano regolarmente, come accade spesso in Bolivia quando si tratta di micro, ovvero di minivan che partono solo quando si riempiono. Sono certa che sarei arrivata all’inizio del sentiero, ma allo stesso modo credo che tornare indietro sarebbe stato parecchio difficoltoso, non sapendo né dove né quando cercare un passaggio.
⬥ I sentieri sono segnalati?
Mi sono chiesta inoltre se i sentieri fossero segnalati e alla questione ho trovato risposta solo una volta sul posto. Ebbene, non c’è alcun tipo di indicazione. Certo, oggi delle app (come maps.me ad esempio) risolvono facilmente problemi di questo genere, ma per me cartine e segnaletica rimangono comunque un punto di riferimento importante.
⬥ Dove avrei dormito?
E poi… Dove avrei dormire? Nei villaggi sparsi per la Cordillera de los Frailes non esistono strutture ricettive prenotabili on-line attraverso i più noti portali. Avrei dunque dovuto incamminarmi e una volta in loco mettermi alla ricerca di una sistemazione per la notte, con tutte le problematiche cui accennavo sopra. Ecco, forse con tenda e sacco a pelo la questione non si pone, ma da quelle parti bisogna essere attrezzati in un certo modo.
Credo che la mia opinione riguardo al fai da te sulla Cordillera de los Frailes sia ormai chiara, ma ognuno deve fare le proprie considerazioni e decidere autonomamente, a seconda delle proprie esigenze e soprattutto della propria esperienza.



Le difficoltà nell’organizzare il trekking sulla Cordillera de los Frailes con gli operatori locali…
Ad un certo punto ho dunque deciso di scrivere a vari operatori locali per comprendere quale fosse la loro offerta (sia in termini di itinerario che di prezzo) e per ricontattarli eventualmente qualche giorno prima del mio arrivo a Sucre. Mi hanno risposto tutti, in modo esaustivo, ma nessuno mi ha garantito che una volta in loco ci sarebbe stato un gruppo a cui aggregarsi. Senza un gruppo ovviamente il costo da sostenere sarebbe stato troppo alto per le mie tasche di viaggiatrice zaino in spalla.
Abbastanza sconsolata, ho comunque fatto un ulteriore tentativo mentre mi stavo avvicinando alla città, ma non era cambiato nulla, poiché nessuna agenzia aveva prenotazioni per un qualsiasi trekking nella Cordillera de los Frailes nei giorni immediatamente a venire. Arrivata a Sucre, ho però rivisto tre delle ragazze con cui avevo condiviso il Tour nel Salar de Uyuni a cui ho parlato della mia idea e così, in un batter d’occhio, ci siamo ritrovate tutte insieme di fronte ad una delle persone a cui avevo scritto nei mesi e nei giorni precedenti.
Alla fine purtroppo non è stato possibile organizzare un trekking di più giorni, perché essendo solo in quattro il prezzo restava comunque troppo alto per alcune di noi. Ci è stata offerta tuttavia un’alternativa che abbiamo accettato volentieri: un’escursione di una sola giornata, che ci avrebbe comunque permesso di farci almeno un’idea dell’area e soprattutto di godere ancora un po’ dell’immensità degli spazi naturali della Bolivia, di cui tutte dopo i primi giorni nel Paese ormai sentivamo la mancanza.
⬥A proposito del prezzo…
A proposito del prezzo, mi sento di dover fare una precisazione. Abbiamo speso circa 45Euro a testa (compresi trasferimenti, tasse da pagare alle comunità locali per l’accesso all’area, guida, colazione e pranzo) ovvero una cifra senz’altro più alta se comparata ad altre attività dello stesso genere a cui ho partecipato successivamente nel Paese, ma anche in Perù ed Ecuador. Sono sicura tuttavia che buona parte del ricavato è andato alle comunità locali della zona, con cui l’operatore a cui ci siamo rivolte ha intrapreso dei progetti nell’ambito del turismo responsabile e sostenibile. Per completezza vi dico che si tratta di Condor Trekkers e che potete verificare tutto sul loro sito.
Itinerario del trekking di un giorno nella Cordillera de los Frailes…
Ma veniamo alla parte più importante di questo post! L’itinerario che ci è stato proposto e che quel giorno abbiamo seguito! Come è andata?
7.00 Partenza in minivan
8.00 Arrivo a Chataquila e colazione
8.30 Inizio del trekking di 6km lungo una sezione del sistema stradale costruito dagli Inca prima dell’arrivo dei colonizzatori spagnoli. Il percorso si è rivelato tutto in discesa e ci ha offerto bei panorami. Sono state fatte varie soste, man mano che ci siamo imbattuti in piante medicinali da sempre usate dalle popolazioni che vivono nella zona.
11.00 Arrivo a Chaunaca e partenza in minivan per Maragua
12.00 Arrivo all’imbocco del sentiero di circa 4km che conduce alle orme di dinosauro di Niñu Mayu, fossilizzate su un enorme lastrone di pietra. Prima si scende, poi c’è una parte in piano e poi si risale, ma il dislivello non è importante e non implica troppa fatica, tanto che per andare e tornare ci si impiega solo un paio d’ore.
14.15 Partenza in minivan per Potolo
15.00 Pranzo e visita del villaggio, noto per i tessuti – rigorosamente rossi e neri – realizzati a mano dalla popolazione locale, che si è mostrata disponibile a mostrare pezzi già finiti ed altri ancora da terminare. Ci tengo a sottolineare il grande valore dell’artigianato prodotto il loco, in quanto espressione della visione del mondo degli Jalq’a.
19.00 Rientro a Sucre, sempre in minivan
⬥ Giusto due precisazioni…
Aggiungo che i villaggi di Chataquila, Chaunaca, Maragua e Potolo si trovano all’interno o a ridosso di quello che viene chiamato Cratere di Maragua ovvero un cratere d’erosione (e non d’impatto!) che sfiora gli 8kmq. Devo dire che ho trovato l’area molto interessante da un punto di vista geologico e paleontologico e, più in generale, a livello paesaggistico.
Mi sarebbe piaciuto – come probabilmente avrete già intuito – un approccio più culturale, ma è anche vero che in una giornata è difficile riuscire a cogliere gli aspetti più sottili legati ad usi e costumi di una popolazione. La guida è comunque riuscita a trasmetterci davvero molto, considerando il tempo a nostra disposizione.



Periodo migliore per affrontare il trekking nella Cordillera de los Frailes
Il trekking nella Cordillera de los Frailes è sempre possibile. Va solo ricordato che esiste una stagione secca (da aprile ad ottobre) ed una delle piogge (da novembre a marzo) e che sarebbe meglio scegliere la prima.
Nel caso possiate partire solo durante la seconda, verificate sempre lo stato dei fiumi della zona: se sono in piena, soprattutto nel caso optiate per il fai da te, è bene che attendiate almeno qualche giorno per vedere come si evolve la situazione.
Riguardo alle temperature… Se avete intenzione di trascorrere la notte nei villaggi, portate con voi indumenti pesanti, poiché le temperature sono meno piacevoli che a Sucre, per una questione di altitudine. Di giorno può invece anche fare molto caldo, vestitevi quindi a strati.
Cosa portare durante il trekking di 1 giorno nella Cordillera de los Frailes?
> Vestiti adeguati (come vi ho detto nel paragrafo precedente);
> Scarpe da trekking;
> Cappello e crema solare.
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Un mio amico dormiva in alloggi che la gente del luogo metteva in affitto. Li trovava tramite il passaparola. Lui si è trovato molto bene.
Prima di tutto complimenti per aver saputo organizzare un viaggio in Bolivia. La tua esperienza, vissuta con altre ragazze,il tuo racconto personalissimo e le immagini mi hanno dato un'idea di quanto possa essere bello questo paese sudamericano.
Maria Domenica
Grazie Maria Domenica! Spero davvero con i miei racconti di riuscire a trasmettere la bellezza e più in generale la realtà della Bolivia di oggi…
Sara si, in molti posti in Bolivia è facile trovare da dormire chiedendo alla gente. Trovo che sia un modo bellissimo per entrare in contatto con i locali. Sulla Cordillera de los Frailes però non me la sono sentita di partire così, senza alcuna certezza, anche perché non si tratta di una città, ma di una realtà abbastanza isolata e per certi versi remota.
Non sono mai stata in Bolivia, ma mi é piaciuto seguire il tuo racconto e vedere le foto di questa tua splendida avventura.
Mi fa piacere Maria Claudia! chissà che un giorno non potrai tu stessa fare un salto in Bolivia e trovarti sulla Cordillera de los Frailes!
Non sono mai stata in Bolivia e la mia fobia per gli aerei non aiuta l'impresa. Ma ho letto il tuo articolo e sono rmasta incantata dai paesaggi
Isabella spero di essere riuscita a rendere la bellezza della Cordillera de los Frailes, che da un punto di vista paesaggistico (ma non solo) è davvero incantevole…
Wow, che bel viaggio che hai fatto! Complimenti davvero per il trekking e per l'articolo, sembrava di essere la con te!
Grazie Sara! Mi fa molto piacere!
Sai che non conoscevo questo percorso? Sicuramente avendo la possibilità di farlo in più giorni e con più calma sarebbe stata davvero un'esperienza unica ma anche così sembra un bel traguardo, soprattutto visto che non é stato facile riuscire ad organizzare il tour. Davvero ottimi consigli ed informazioni per chi vorrebbe fare lo stesso.
Leggendo questo articolo mi è venuta voglia di visita questi meravigliosi luoghi. complimenti per l'ottimo lavoro.
Veronica il percorso merita davvero! Ti ringrazio!
Grazie anche a te Francesco! Mi fa piacere se ciò che scrivo è d'ispirazione per qualcuno…
Un percorso davvero bellissimo! Fatto con calma secondo me renderebbe ancora di più, grazie per i bellissimi consigli che mi hai dato.
Sicuramente, come ho scritto nel post, in due/tre giorni sarebbe stato ancora più bello… Se avrai modo di affrontare questo trekking, tienilo in considerazione Sara!
Avevo pensato anche io di fare un viaggio (da solo) non dissimile dal tuo, però il fattore rischio e l'essere isolato mi frena dal provarlo. Come ha già scritto qualcuno, anche un mio amico ha dormito in case in loco, ma a me è una soluzione che non entusiasmo, a quel punto virerei su qualcosa più di campeggio. Grazie per le informazioni
Quando si viaggia da soli, in certi contesi poi, è sempre fondamentale essere prudenti Francesco. Mi sarebbe piaciuto fare un'esperienza di homestay sinceramente, ma da sola appunto non me la sono sentita, né di incamminarmi nè di cercare ospitalità.
Wow, organizzare da sola un viaggio dall'altra parte del mondo, ti ammiro tanto. Da un certo punto di vista è un dispiacere non riuscire a trovare un'offerta strutturata di tour in questa zona, ma forse proprio questo la rende ancora più pure ed affascinante! O sbaglio?
Sai che hai ragione? Probabilmente e' una zona ancora molto affascinante proprio perché remota e poco frequentata da chi viene da fuori…
Che bei paesaggi, io però avrei paura a percorrere strade non segnalate perché non sono una cima con male e cartine!
mi piace il tuo modo di viaggiare. Non so se sarei stata brava come te, ma certamente le indicazioni che fornisci sono utili a chi decide di cimentarsi in un'impresa come la tua.
Laura io me la cavo con mappe e cartine, ma in ogni caso quando so che i sentieri non sono segnalati da sola non mi avventurerei mai…
Grazie Alice Wit! ce la faresti anche tu, ne sono certa! Bisogna solo avere ben chiari i propri obiettivi e perseguirli… in viaggio e nelle vita!