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Mentre progettavo il mio viaggio in Israele (qui trovate l’intero itinerario) ho pensato di visitare Masada, la Riserva Naturale di Ein Gedi ed il Mar Morto in autonomia ovvero con i mezzi pubblici. Ben presto però ho compreso che il fai da te è fattibile solo se si dispone di un’automobile, che personalmente non avevo alcuna intenzione di noleggiare. L’alternativa che ho trovato è stata quella di aggregarmi ad un tour di gruppo che in una giornata mi ha permesso di scoprire tre dei maggiori luoghi d’interesse del paese. In questo post vi racconto come è andata! 

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Visitare Masada, tra tragedia e meraviglia…

Quella mattina di dicembre, alle tre, ero già sul minivan che mi avrebbe portata a Masada. Non sono una gran dormigliona, ma mi sono chiesta se il sito – dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO solo nel 2001 – valesse una tale levataccia. Con il senno di poi, vi dico che non ho più alcun dubbio e di recuperare il sonno perduto a casa!  

I chilometri che separano Tel Aviv dal Parco Nazionale (perché di un Parco Nazionale si tratta!) sono stati percorsi in un paio d’ore e cosi alle cinque del mattino ero già lì, ai piedi dell’altopiano sul quale Erode il Grande fece costruire, tra il 37 ed il 4 a.C, un sontuoso palazzo fortificato, così come magazzini e cisterne.  

Era ancora buio quando mi sono incamminata sul cosiddetto Sentiero del Serpente, ma in circa un’ora ho raggiunto la cima di quella che si presenta come un’enorme roccia nel bel mezzo del deserto; dovete sapere che si eleva per quasi cinquecento metri sopra il livello del Mar Morto e che si estende per oltre seicento metri in larghezza e per circa la metà in lunghezza.

Avanzando, ho avuto modo di riflettere sui motivi alla base della scelta di costruire proprio in quel luogo un complesso che aveva sia una funzione residenziale che difensiva e sono arrivata alla conclusione che a convincere il re siano stati l’isolamento e l’inaccessibilità del territorio.  

Oltre che per la sua imponenza, la fortezza è nota per i tragici eventi raccontati dallo storico Giuseppe Flavio nella sua Guerra giudaica. Nell’opera quest’ultimo ha narrato la prima guerra tra i romani e le popolazioni che all’epoca abitavano la Giudea, conclusasi con la presa  da parte dei nuovi venuti di Gerusalemme e successivamente anche di Masada, precisamente nel 74 d.C. 

Ogni conflitto rappresenta qualcosa di tragico, ma se la popolazione conquistata arriva a suicidarsi pur di non divenire schiava della popolazione che si è guadagnata la vittoria? Lasciatemelo dire, è una tragedia nella tragedia!

E questo è esattamente ciò che è accaduto quando Eleazar Ben Yair, che aveva guidato la resistenza contro gli invasori,  si è reso conto che non c’era più alcuna possibilità di scampo: il condottiero ha infatti ordinato di estrarre a sorte dieci uomini che avrebbero ucciso tutti gli altri e quindi loro stessi. Per comprendere l’entità della tragedia, pensate che delle mille persone che si trovavano nella fortezza ne sono sopravvissute solo sette ovvero due donne e cinque bambini.  

Durante la mia visita a Masada ho pensato a tutta questa storia e mi sono domandata se avessi mai sentito di eventi analoghi avvenuti in altre parti del mondo, in altre epoche. Devo ammettere tuttavia che non mi è venuto in mente nulla del genere. Secondo voi è un caso che Masada si ponga come vera e propria icona della cultura ebraica?  

Sono arrivata alla meta senza fiato e di fiato ne ho perso ancora quando ho visto sorgere il sole sulle rovine e sul deserto circostante. E’ una meraviglia che non posso e non voglio descrivere quella cui ho assistito, una meraviglia che mi sono conquistata passo dopo passo e che anche voi credo dobbiate conquistarvi, chiaramente con uno spirito diverso da quello che animava i romani giunti fin lì, fosse anche solo per il desiderio di conoscere un altro pezzettino di questo mondo. Durante un viaggio in Israele non mancate dunque di visitare Masada!

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Visitare Masada… E poi?

La Riserva Naturale di Ein Gedi in un’oretta…

Devo ammetterlo, avrei tanto voluto avere più tempo da dedicare alla Riserva Naturale di Ein Gedi. Effettivamente nel progettare il mio viaggio, ad un certo punto, avevo anche pensato di trascorrervi due/tre giorni in modo da poter fare qualche bel trekking. Poi però, come vi ho già detto, ho optato per il tour e di conseguenza ho accantonato l’idea.

Sapevo che in quella riserva sarebbe avrei fatto solo una breve sosta e che non dovevo aspettarmi grandi cose. Una volta lì però mi è proprio dispiaciuto il fatto di  poter percorrere solamente il cosiddetto lookout trail ovvero il più breve dei sentieri dell’area; quest’ultimo si snoda tra deserto e oasi e dà la possibilità di percorrere la parte bassa del Wadi David, attraversata da un fiumiciattolo e costellata di piccole cascate, nei pressi delle quali spesso si incontra anche qualche gazzella.

Detta così sembra qualcosa di eccezionale. In realtà se in precedenza si è stati a Mitzpe Ramon e già si conosce il Deserto del Negev (di cui ho scritto qui), può essere abbastanza deludente e così è stato per me.

Cosa volevo di più? Dovevo immaginare che non mi sarei accontentata di una velocissima camminata. Avrei tanto voluto perdermi nella parte alta del Wadi David e nel Wadi Arugot, che ovviamente non si esplorano in un’oretta. Avrei voluto provare ancora quella pace e al contempo quelle emozioni che ormai so che il deserto può dare, grazie alla sua immensità.

Il Mar Morto per… galleggiare!

E poi il Mar Morto, ovvero il punto più basso della terra, con i suoi -428m. Ho programmato il mio viaggio a dicembre e quindi non ho mai pensato di fermarmi a lungo sulle sue sponde; una breve sosta però, fin da subito, l’ho vista di buon occhio.  

Durante il tour sono state fatte ben due tappe. La prima è stata solo panoramica, ma mi ha permesso di ammirare la bellezza di quello che di fatto è un grande lago salato. La seconda, invece, ricreativa; le temperature non erano propriamente adatte alla balneazione (almeno per i miei standard!), ma sono entrata e… Ho galleggiato, anche se solo per un paio di secondi!  

Viaggiando, sempre più spesso, mi rendo conto che il nostro pianeta è seriamente minacciato dalle attività dell’uomo e non me ne capacito.  Voi sapevate che il Mar Morto rischia di scomparire, a causa dello sfruttamento delle sue acque per l’agricoltura? E che ogni anno si abbassa di circa un metro e che si è già ridotto a due laghi di minori dimensioni?

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Due considerazioni sulla gita che consente di visitare Masada, Ein Gedi ed il Mar Morto…

Per concludere, direi che la gita che consente di visitare Masada, Ein Gedi ed il Mar Morto è adatta a chi ha poco tempo o semplicemente vuole ottimizzare il tempo che ha a disposizione.

Come avrete capito, sono stata completamente soddisfatta della visita a Masada, pur avendo percorso solo il cosiddetto Sentiero del Serpente ovvero quello che in genere percorre chi si aggrega ad un gruppo.

A questo proposito tenete in considerazione che è possibile muoversi anche su altri sentieri. Ce ne sono diversi tutt’intorno alla base della fortezza. Consentono di avere una visione d’insieme del sito e di arrivare anche a ciò che rimane degli accampamenti militari romani. Ce n’è poi un altro accessibile esclusivamente venendo da Arad, vale a dire quello della rampa d’assalto costruita dai romani.

Ecco, se siete di quelli che non si accontentano di percorrere il sentiero più battuto, forse è meglio che vi organizziate da soli.

Della visita ad Ein Gedi vi ho già detto tutto e rispetto al tour mi sento solo di aggiungere che, se non siete particolarmente interessati al trekking, la passeggiata che avrete modo di fare è perfetta; in caso contrario, ricordate che nella riserva ci sono un’infinità di possibilità.

Riguardo al Mar Morto penso che l’esperienza dipenda molto dalla stagione e da ciò che vi piace fare. In inverno il tour è ideale perché permette di fermarsi giusto il tempo necessario per verificare che sì, lì si galleggia! Se andate d’estate però le due orette che si hanno a disposizione potrebbero essere pochine; se amate il sole, il mare e in generale la vita da spiaggia organizzatevi quindi diversamente.

Con chi ho fatto la gita che mi ha consentito di visitare Masada, Ein Gedi ed il Mar Morto?

Con l’Abraham Hostel che organizza tour in Israele, ma anche in Palestina e nei Paesi confinanti.

Quanto è costata la gita che mi ha consentito di visitare Masada, Ein Gedi ed il Mar Morto?

65Euro + 14Euro di ingressi ovvero 7Euro per Masada e 7Euro per Ein Gedi

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”In un’epoca in cui viaggiare è prerogativa di molti, credo che sia ancora possibile percorrere vie sconosciute, rendendole solo nostre: sono convinta infatti che oggi le grandi esplorazioni debbano essere anche e soprattutto interiori.”