I picchi carsici, tipici di alcune realtà dell’Asia che ho vissuto, mi affascinano da sempre. Per questo sono passata da Vang Vieng in Laos, da Tam Coc in Vietnam e poi anche da Yangshuo, nella provincia del Guanxi, nella Cina meridionale.
Sembra una congiura, ma in nessun caso sono riuscita a godermi il paesaggio con un bel cielo azzurro e il sole che accende i colori dei rilievi, le cui forme rappresentano senza dubbio qualcosa di eccezionale.
Ecco, pur trascurando questo aspetto, quando ripenso ai giorni trascorsi a Yangshuo e dintorni non posso fare a meno di dire che mi ha delusa moltissimo. Di seguito vi spiegherò i motivi che sono alla base della mia delusione e vi dirò anche di quella che potrebbe essere (così mi hanno riferito…) un’alternativa capace di regalare scorci senz’altro più entusiasmanti!

I cinque motivi per cui Yangshuo mi ha delusa…
1) Yangshuo è una vera è propria cittadina il cui centro storico non ha proprio nulla di storico!
Pensavo a Yangshuo come ad una versione in miniatura di Guilin – città a qualche decina di chilometri di distanza caratterizzata anch’essa dalla presenza di picchi carsici – che ho escluso dal mio itinerario perché, come ormai probabilmente saprete, prediligo centri più raccolti.
Ecco, Yangshuo non è un villaggio, ma una vera e propria cittadina, il cui centro storico, non ha appunto proprio nulla di storico, in quanto completamente ricostruito.
Ho passeggiato per un po’ lungo la via principale, ho svoltato in qualche via secondaria, fino a giungere su lungo fiume, ma non ho trovato davvero nulla che meriti di essere menzionato: o forse lo meritano i numerosi negozi di souvenir, l’immancabile Mc Donalds ecc.?
A quel punto mi sono detta: <<Va beh, in fondo sono qui per ben altro!>>.
2) Ci sono carovane di barche lungo il fiume!
Giunta sul lungofiume, mi aspettavo uno scenario che mi lasciasse senza parole. Effettivamente così è stato. Ero letteralmente ammutolita da ciò che vedevo ovvero tante di quelle barche che se avessi provato a contarle senz’altro non ci sarei riuscita.
Barche ancorate ai moli. Barche partite da poco che si allontanavano una dietro l’altra. Barche che stavano attraccando, dalle quali fuoriuscivano fiumi di persone.
Altro che il giro sulle barchette di legno a Tam Coc (che poi, ci sarebbe da discutere anche su quel business!) o il giro in canoa a Vang Vieng!
3) Le piste ciclabili sono piuttosto pericolose!
La mia intenzione era quella di trascorrere la maggior parte del tempo fuori città, muovendomi in bici.
Innanzitutto, visto che Yangshuo non è proprio una piccola realtà, ho avuto qualche difficoltà a lasciare la zona più centrale, che è abbastanza trafficata.
Mentre pedalavo, pensavo che poi la situazione sarebbe migliorata, invece non è stato così: ad un certo punto mi sono ritrovata su quella che viene definita come pista ciclabile, ma che si configura come un pezzo di strada che è separato da quello su cui sfrecciano macchine e mezzi pesanti solo da una linea bianca.
Se poi vogliamo dirla tutta, insieme alle bici su di essa si muovono anche i motorini! Pericoloso? Direi di sì!
4) Stanno costruendo ovunque!
Sbaglio a pensare che un’area che presenta una certa bellezza paesaggistica debba essere tutelata?
Per due giorni ho pedalato intorno a Yangshuo e ovunque, letteralmente ovunque, mi sono imbattuta in qualche cantiere! Cantieri grandi, cantieri piccoli, ma sempre di cantieri si trattava, a volte proprio a ridosso dei picchi carsici!
5) Tutto si paga, qualsiasi attrazione, e i prezzi non sono propriamente contenuti!
Un altro aspetto che mi ha parecchio sconcertata, ma che dopo oltre un mese di viaggio in Cina ormai non mi appariva più così strano, è il fatto che qualsiasi attrazione incontrassi lungo la strada avesse un prezzo – a mio parere – spropositato!
Il giro in bicicletta…
A Yangshuo, come vi ho già detto, ho noleggiato una bicicletta per due giorni, in modo da poter esplorare i dintorni con una certa autonomia. Mi sono mossa sia lungo il fiume Li che lungo il fiume Yulong e non ho trovato grandi differenze con riferimento a quanto vi ho raccontato fin’ora.
Nel caso – nonostante tutto – vi interessi questa opzione, sappiate che presso l’ufficio informazioni o magari anche in hotel/ostello potrete trovare una cartina dettagliata della zona, che segnala i diversi percorsi e le rispettive attrazioni.
C’è un’alternativa?
Dopo due giorni in bicicletta, senza trovare ciò che mi aspettavo, ho deciso di proseguire.
A più riprese mi è però stato riferito che il villaggio di Xingping offre scenari ben più allettanti di quelli della vicina Yangshuo e dei dintorni della stessa.
Per capirci, è lì che troverete il meraviglioso scorcio riprodotto sulle banconote da 20Y, sulle quali sono stampati dei bellissimi picchi carsici che si affacciano sul fiume Li.
Se dunque vi trovate da quelle parti, fateci un salto. In questo senso, sappiate che potete arrivarci in diversi modi da Yangshuo:
⇒Potete andare e tornare in bus;
⇒Potete andare in bus fino al villaggio di Yangdi e fare un trekking di 16km fino al villaggio, per poi rientrare con una zattera;
⇒Potete muovervi in bicicletta, avvalendovi però per una parte del percorso di zattere.
Sembra poi che il villaggio di Xingping sia ancora piuttosto caratteristico. Non so… Potrebbe forse anche essere una base migliore di Yangshuo dove trovare un alloggio per la notte?
Spero che Xingping non diventerà o addirittura che non sia già diventata la nuova Yangshuo, considerando la rapidità con cui le cose cambiano in Cina.
Io voglio continuare a pensare che lì, da qualche parte, ci sia ancora un luogo che ha dell’idillio, come quello che immaginavo prima di partire. Nel caso ci andiate, fatemi sapere cosa avete trovato!

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